CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Ricette elettroniche. Sistema in tilt da giorni. Disagi per pazienti e medici

Pozzi, Fimmg: "In media 300 contatti al giorno per garantire il servizio. Siamo costretti a sottrarre tempo alle cure per dedicarlo alla burocrazia".

"Oggi abbiamo toccato il fondo. Il sistema di dematerializzazione delle ricette ha problemi da giorni. Giovedì tutto bloccato sino alle 14. Si può immaginare il disagio nostro ma, soprattutto, per i pazienti... ". E’ uno dei tanti sfoghi che girano nelle chat dei medici di Medicina generale, che dal 6 novembre sono alle prese con una serie di problemi tecnici al sistema.

I server che a livello nazionale permettono ai medici di famiglia, ai pediatri e a tutti gli specialisti ospedalieri di produrre ed emettere ricette elettroniche dematerializzate, sono gestiti da Sogei, società partecipata dal ministero per l’Economia. Il funzionamento a singhiozzo sta causando dei sovraccarichi anche sui sistemi regionali, che a loro volta devono essere riavviati e smaltire un numero di transazioni maggiori. Di qui un ulteriore aggravio all’attività dei medici di famiglia e l’inevitabile sovraffollamento degli ambulatori da parte dei pazienti.

Maurizio Pozzi, segretario provinciale della Federazione italiana Medici di Medicina generale (Fimmg) di Siena, è un fiume in piena: "Vogliamo dedicare il nostro tempo al lavoro di cura, non a quello burocratico, altrimenti si crea un danno alla salute dei pazienti". I problemi al sistema di dematerializzazione delle ricette sta infatti creando una serie di difficoltà: "Ho lo studio che copre i territori di Murlo, Casciano di Murlo e Montalcino. Ogni giorno faccio fronte in media a 300 contatti tra telefonate, mail, sms e richieste su WhatsApp – spiega –. A questi si aggiungono le visite in ambulatorio e quelle a domicilio. Tutto ciò evita gli accessi al Pronto soccorso". E ancora: "Da contratto nazionale telefonate e messaggi dovrebbero svolgersi ogni giorno dalle 8 alle 10, ma se si rispettasse l’orario, ci sarebbero i Pronto soccorso intasati".

I medici di base sono quindi costretti a trascorrere le loro serate a scrivere e inviare le prescrizioni: "Visti i problemi al sistema informatico, mando ai pazienti un sms con il numero identificativo della ricetta – racconta Pozzi –. Ma anche in questo caso bisogna mettere in conto gli anziani che non hanno il cellulare o lo sanno usare poco, chi non riceve i messaggi e chi ci tiene a venire comunque di persona in ambulatorio per parlare con il medico e magare farsi anche misurare la pressione".

Pozzi continua: "Dopo i sacrifici legati al periodo del Covid, ora siamo costretti a ricorrere all’aiuto del personale di segreteria e degli infermieri per far fronte a questi disagi, ma ciò li espone a rischi di conflittualità con i pazienti a causa di questa incapacità gestionale che si registra nel settore pubblico. In altre parole, noi medici di famiglia dobbiamo sopperire a un sistema di informazione che dovrebbe essere garantito ai cittadini, ma non lo è. Noi chiediamo solo che vengano risolti i disservizi – la conclusione di Pozzi – per consentirci di fare il nostro lavoro di cura".

Il tutto, mentre dalla Regione fanno sapere: "I tecnici sono al lavoro per potenziare al massimo i sistemi e far fronte al malfunzionamento temporaneo della piattaforma delle ricette elettroniche".