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Rissa al cimitero. Botte con la croce di una tomba

Botte nei pressi del cimitero. Sarebbe stata usata persino la croce di una tomba per colpire un uomo. Una...

Botte nei pressi del cimitero. Sarebbe stata usata persino la croce di una tomba per colpire un uomo. Una rissa furibonda che, in un paese solitamente tranquillo come Vescovado di Murlo aveva destato grande eco. Quel giorno sul posto, oltre a tantissime persone, era accorsa una pattuglia del Radiomobile, raggiunta ben presto da altri colleghi di rinforzo. Ad occuparsi del parapiglia senza precedenti era stato quindi il comandante della stazione dei carabinieri di Murlo. Un episodio che, grazie a testimonianze e verifiche delle telecamere, è stato ricostruito delineando le presunte responsabilità. Morale: ieri poco dopo le 13 si sono ritrovate in tribunale, davanti al giudice Alessandro Maria Solivetti Flacchi, alcune persone imputate per i fatti del 4 maggio 2022. Ma a bloccare l’inizio del processo è stata la nomina di un difensore di fiducia, Manfredi Biotti, da parte di due di loro.

A vario titolo ai sette imputati vengono contestati i reati di rissa, lesioni, minacce e danneggiamento. Cinque avrebbero partecipato al parapiglia nei pressi del cimitero di Vescovado. Tre di loro si sarebbero colpiti a vicenda prendendo oggetti trovati sul posto, un sasso, dei legni, compresa la croce presa da una tomba. Altri erano andati, secondo la procura, in supporto di padre e figlio, il primo difeso dall’avvocato Donato Cialdella. Scagliato persino un autoradio che aveva colpito un giovane al volto, ora parte offesa e al contempo imputato. Proprio lui, sostengono gli investigatori, aveva minacciato di morte il figlio e il padre. Quest’ultimo deve rispondere dello stesso comportamento. Si era detto pronto a chiamare una schiera di albanesi per farlo picchiare, la ricostruzione degli investigatori, in quanto aveva osato alzare le mani proprio su suo figlio. Una vicenda intrigata che verrà ricostruita in aula, sentendo in avvio i carabinieri che hanno indagato.

La.Valde.