Laura Valdesi
Cronaca

Rissa in Piazza dopo il lockdown. Pugno alla mascella: tre denti rotti

L’ultimo capitolo della vicenda, dopo le testimonianze di ieri, si scriverà con la sentenza dell’8 gennaio

Rissa in Piazza dopo il lockdown. Pugno alla mascella: tre denti rotti

Piazza del Campo cominciava a riprendere vita dopo il lockdown Le forze dell’ordine controllavano. il rispetto delle regole

Siena, 26 settembre 2024 – Si erano fronteggiati due gruppi contrapposti in Piazza del Campo. C’erano stati spintoni ed un giovane intervenuto per fare da paciere aveva terminato la serata al pronto soccorso perché centrato da un pugno che l’aveva fatto cadere in terra. E gli era costato la rottura di tre denti. Uno degli episodi che fecero maggiore scalpore quando Siena – era il giugno 2020 – muoveva i primi, timidi passi, dopo il lockdown. E la Piazza, salotto buono della città, ricominciava a vivere. C’erano sempre le forze dell’ordine nella Conchiglia a controllare gli eccessi che, a maggior ragione dopo il periodo difficilissimo della pandemia, vedevano spesso protagonisti i giovani.

Rissa aggravata il reato che la procura, finite le indagini, aveva contestato a sei presenti il 13 giugno 2020 in Piazza. Per quattro di loro il conto con la giustizia si è chiuso nel marzo 2022 quando, difesi dagli avvocati Fabio e Giulio Pisillo, Laura Franci e Sandro Sicilia, vennero assolti con formula piena dal gup. Uno invece scelse di patteggiare, assistito dall’avvocato Lorenzo Lorè: un anno e 5 mesi per rissa e lesioni. Era stato lui a sferrare il pugno che ruppe i denti al ragazzo allora diciottenne che si rivolse all’avvocato Gabriele Cresti. Due indagati avevano già definito la loro posizione nel corso dell’inchiesta. Il gup aveva poi stralciato per un altro senese, difeso dall’avvocato Remo Alfisi. Ieri le ultime battute del processo per rissa aggravata dalle lesioni (anche se non era stato lui a causarle) davanti al giudice Elena Pollini. Ascoltato un consulente della parte civile sui danni fisici riportati, acquisite alcune sommarie informazioni. La sentenza arriverà l’8 gennaio.

Si erano fronteggiati due gruppi contrapposti, il primo formato da una decina di persone, tra cui l’imputato che sarebbe stato il presunto ’capo’. Teneva una cintura arrotolata in mano e una bottiglia rotta, scagliandosi verbalmente, questa l’accusa, contro l’altro gruppo. Avrebbe colpito uno dei componenti con la fibbia, un contradaiolo della Chiocciola poi non identificato. C’era stato un bel parapiglia, veemente la reazione. Un altro ragazzo era rimasto ferito ad un labbro: tre punti di sutura.