
Un’immagine del giovane ferito a terra in via Pianigiani: è accaduto davanti a tutti
Siena, 10 aprile 2025 – “Ho sentito urlare, eravamo in chiusura. Ho guardato fuori: c’erano due schieramenti. Sì, due gruppi. Quello che poi hanno detto fuori, alzo le mani perché non riscontri, era che si trattava di tunisini e pakistani. Una ventina di persone, non so dire quanti da una parte e dall’altra”. La dipendente del Consorzio agrario riavvolge il nastro del ’film’ violento andato in scena martedì, poco prima delle 20, in via Pianigiani. “Urlavano, si fronteggiavano. Poi hanno iniziato a picchiarsi, le gambe arrivavano qui (indica l’altezza del volto, ndr). C’era un signore all’esterno che stava chiamando le forze dell’ordine, altrimenti l’avrei fatto io”, aggiunge M.B.
Nella confusione qualcuno stava picchiando il giovane a terra. “Sono uscita per assicurarmi che fossero stato chiamato il 112, ho visto il sangue in terra”, dice mentre un velo di incredulità cala sul volto. “Che impressione mi ha fatto? Mi sono ritrovata ad assistere, dietro l’enorme vetrina del negozio, alla scena. Sto guardando un film, oppure il telegiornale che parla di un fatto avvenuto in chissà quale metropoli. Due o tre episodi c’erano stati nelle settimane scorse in centro ma ritrovarsi di fronte a quella situazione è stato disarmante. Capisci che Siena non è più sicura”, spiega l’addetta del Consorzio. Dove ieri mattina si è recata la questura, probabilmente per visionare le telecamere. Un aiuto prezioso alle indagini. All’individuazione di chi ha colpito duro al volto il giovane pakistano che sembra fosse intervenuto per difendere un suo connazionale più piccolo, finendo per avere la peggio. E’ stato portato al pronto soccorso delle Scotte. Nessun accoltellamento, nonostante il sangue. E’ stato raggiunto, probabilmente, da calci e pugni al volto. Si vuole escludere che abbia riportato un importante trauma cranico. Ha trascorso la notte al policlinico. Quando sarà dimesso a riprenderlo andrà don Vittorio Giglio, responsabile della Caritas diocesana, che tanto sta facendo per i migranti. “I ragazzi che ospitiamo in via Mascagni sono pacifici, mai dato un problema. Lo stesso vale per il ragazzo aggredito, anche lui era da noi. Gli altri – spiega – sono rimasti tutti scioccati, erano preoccupati per le sue condizioni e per l’episodio”.
Quando la gente, martedì sera, ha iniziato ad urlare sono scappati via tutti i protagonisti del parapiglia. “Ti fermi a pensare se in una situazione del genere si trova accidentalmente tuo figlio, magari per una spinta, uno sguardo frainteso”, sottolinea ancora la dipendente del Consorzio agrario. Che conferma “un prurito alla gola, un fastidio quando sono uscita. Una signora mi ha detto che era stato spruzzato spray urticante, allora sono rientrata subito”, conclude M.B. “Bruttissimo”, definisce la scena una giovane che lavora nella zona. E che ha visto arrivare da piazza della Posta un gruppo di stranieri, martedì sera. “Soprattutto, quando alle 20.40 sono andata a prendere l’autobus in piazza Gramsci c’erano una ventina di persone – racconta – che se le davano. C’erano le forze dell’ordine ma invece di aspettare il bus ho preferito andare a casa a piedi. Ho scelto di venire a studiare a Siena perché diversa dalle grandi metropoli, più tranquilla. Ma nell’ultimo anno è cambiata tanto”.