Da domenica i ristoranti di Siena hanno riaperto per il pranzo, ma la zona gialla durerà solo fino a giovedì. Non tutti hanno deciso di riaprire, ma chi lo ha fatto si ritiene soddisfatto. Soprattutto domenica, prima giornata di zona gialla, tanti i senesi che non hanno rinunciato al pranzo a ristorante. " All’inizio non avevamo preso una decisione però, con l’arrivo delle prime prenotazioni, venerdì non abbiamo avuto dubbi – afferma Andrea Stopponi del ristorante San Desiderio -. Domenica c’è stato tantissimo lavoro, soprattutto giovani. Abbiamo dato l’opportunità ai senesi di rivivere un pranzo fuori e ai nostri dipendenti di poter lavorare, dopo mesi di cassa integrazione che non sappiamo quando arriverà. Non facevamo l’asporto per cui riorganizzare il ristorante è stato impegnativo, ma era anche giusto sfruttare questi quattro giorni".
Da giovedì però i ristoranti chiuderanno nuovamente. "Fino al 7 saremo chiusi aspettando nuovi provvedimenti - prosegue Stopponi -. Credo che un modo per far lavorare i ristoratori ci sia, servono norme chiare da far rispettare". Divisi sul tema dell’asporto, alcuni preferiscono aspettare il 2021, altri invece hanno deciso di intraprendere nuove strade per questo periodo di zona rossa.
"Da quando ci hanno fatto chiudere non ci siamo mai fermati - afferma Giulia Causarano del ristorante Mugolone -. Anche se non è stato semplice conciliare il nostro tipo di ristorazione con l’asporto. Abbiamo pensato a iniziative diverse. Per quattro domeniche abbiamo organizzato dei brunch da asporto con pasticceria e pane fatto da noi e ha avuto un grande successo. Stessa cosa per l’aperitivo. E’ stato un modo per avvicinare i ragazzi più giovani, che non conoscevano la nostra ristorazione. Lo rifaremo anche il 2 gennaio. L’asporto ci sarà anche il 24 dicembre, a Natale e Capodanno. Riaprire domenica però è stata un’emozione diversa, il contatto con il pubblico è un’altra cosa. Le richieste sono state tante".
La chiusura per la cena resta uno dei temi caldi per il settore. "Se si rispetta tutti le regole, sia ristoratori che clienti, non c’è differenza tra pranzo e cena per la diffusione del virus. Siena ha poi dimostrato di essere una città in cui c’è attenzione da parte dei cittadini e questo aiuta in tutte le situazioni. C’è voglia di tornare a mangiare fuori e ne sono una prova le tante prenotazioni. Nonostante le difficoltà per noi è stato un anno importante, siamo stati menzionati nella guida Michelin; una grande mano ci è stata data dal Comune con i tavoli all’esterno. Speriamo di averli anche il prossimo anno".
L’estate è stata di forte aiuto per i ristoranti in questo anno così complicato. "I mesi estivi sono stati fondamentali – commenta Marco Bracciali dell’Osteria da Gano-. Questi giorni ci sono state tante prenotazioni soprattutto domenica. Noi non riprenderemo con l’asporto, aspetteremo il 2021, anche se i primi mesi non credo saranno semplici. Sono fiducioso invece sulla primavera, speriamo di poter lavorare per Pasqua".
Non mancano punti critici sul breve periodo di riapertura. " Potevamo essere aperti da più di una settimana, per creare meno assembramenti. Alcune decisioni sono discutibili, come mantenere il mercato settimanale con tante persone presenti e le attività chiuse, quando noi rispettiamo tutte le norme per garantire il distanziamento".
Veronica Costa