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"Ritorno al Liceo Classico Piccolomini di Siena: un incontro tra generazioni e storia"

L'associazione Il Liceone riunisce studenti ed ex studenti del liceo classico Piccolomini a Siena per un incontro di riflessione sulla loro esperienza scolastica. Tra ricordi e aneddoti, due ex studenti illustri condividono le loro esperienze, evidenziando il legame speciale creato dalla vita liceale.

Emilio Giannelli e Duccio Balestracci, con il dirigente scolastico del Liceone, Federico Frati

Tra le prime e le ultime file, quelle proprio davanti al tavolo dei relatori e quelle in fondo che sono un po’ come l’ultimo banco, c’era un bel pezzo di storia del liceo classico Piccolomini, seduto ieri pomeriggio in aula magna, per l’incontro ‘Apologia critica del Liceone’, organizzato dall’associazione Il Liceone, che dal 2009 riunisce studenti ed ex studenti dello storico istituto senese. C’era chi la maturità l’ha fatta qualche anno fa, insieme a chi deve ancora farla. Generazioni diverse, che condividono però quel particolare modo di essere ‘liceali’ che da sempre è prerogativa del classico.

Ospiti del pomeriggio, per mettere a confronto i loro ricordi e il loro vissuto in quella stessa scuola, sono stati due ex studenti assolutamente d’eccezione: lo storico Duccio Balestracci e il vignettista Emilio Giannelli. Ad accompagnarli c’erano Giuliana Testa e Paolo Panzieri, presidente e consigliere dell’associazione Il Liceone. "Tornare al liceo dopo settant’anni – ha raccontato Giannelli – fa un certo effetto. Va bene essere ripetenti, ma così forse è troppo". Il celebre vignettista, oggi per le pagine del Corriere della Sera, ha raccontato di aver imparato a disegnare proprio sui banchi del Piccolomini: "Ho iniziato al liceo a fare le caricature. Sul giornalino ritraevo i miei compagni e i professori. Anche loro si divertivano. Si era creato un legame speciale. Tanto che anni dopo, quando fu eletto presidente Spadolini, il mio professore di latino mi telefonò perché aveva una buona battuta da darmi per una vignetta".

"Sono entrato in quarta ginnasio nel ’64 – ha raccontato Balestracci – e ho fatto la maturità nel ’69. Erano anni importanti per la scuola italiana. Gli anni della contestazione. Anni in cui abbiamo rimesso in discussione il modo di rapportarci all’apprendimento, una via di partecipazione alla formazione della conoscenza. Ma la nostra grande conquista fu di avere l’intervallo misto, perché fino ad allora i maschi e le femmine lo facevano separati. Alla fine, non avremo fatto il socialismo, ma almeno abbiamo fatto ricreazione insieme". Tra ricordi, scherzi, aneddoti e momenti magici, anche qualche sorpresa non è mancata, compresi ex studenti che si sono ritrovati, per condividere quel senso di appartenenza e di orgoglio squisitamente classicista che in una ‘apologia’ per quanto ‘critica’ non poteva certo mancare.

Riccardo Bruni