A volte "ritornano", a rammentare le sofferenze del passaggio del fronte, nel 1944, della Seconda Guerra Mondiale: sono le bombe inesplose e rimaste lì, semi-sepolte nelle campagne del Chianti e della Valdelsa. L’ultimo della lunga serie di ritrovamenti in questi ultimi giorni è avvenuto a Castellina in Chianti, nei pressi dell’area ecologica. Un passante ha riconosciuto, in quello che sembrava un ferro vecchio tra sassi e terra, una granata risalente appunto al secondo conflitto.
Si trattava di un residuato innocuo che poi è stato fatto brillare dagli artificieri di Firenze. Dopo il ritrovamento, erano stati avvertiti i carabinieri della stazione di Castellina in Chianti, della Compagnia di Poggibonsi, e la Prefettura. Sul posto sono stati fatti arrivare gli artificieri.
Tutto è andato per il verso giusto senza alcun problema. Né per i cittadini né per la viabilità. Rimanendo nel Chianti, ma nel fiorentino, nelle scorse settimane cosa del tutto analoga era successa a Montespertoli. Chianti e Valdelsa, con le linee su Monte Fili e Monte San Michele prima di Firenze, furono posti-chiave per la presa della città da parte degli Alleati. Non furono quindi risparmiati bombardamenti. E i loro ‘resti’ si trovano ancora oggi. Poco dopo la metà degli anni Novanta, in Valdelsa, un residuato bellico venne trovato all’interno del giardino in una scuola. Era una mina. Intervennero - una volta avvisate le autorità - dei tecnici specializzati da Firenze per la rimozione.