di Antonella Leoncini
11 maggio 2021, un giorno che sarà ricordato negli annali dell’arte senese: la presentazione del nuovo allestimento dedicato alla Collezione Piccolomini Spannocchi riunita al quarto livello del Santa Maria della Scala che, per l’occasione, ha riaperto al pubblico. Un grande evento con l’incontro fra coloro che hanno reso possibile questa operazione, atto finale dell’accordo nel 2017 per il ‘Sistema museale cittadino di Siena’ tra Ministero, attraverso la Direzione regionale Musei della Toscana, e il Comune. Una raccolta di 165 opere, nella quale si incrociano nei secoli arte, politica, matrimoni fra esponenti di grande dinastie: soprattutto quello, da cui ha origine questa vicenda, nel 1774 fra Caterina Piccolomini e Giuseppe Spannocchi che riunì le raccolte di famiglia provenienti in parte dai Gonzaga di Mantova e dal ramo tirolese degli Asburgo.
"Un patrimonio inestimabile la cui unificazione - ha detto il sindaco Luigi De Mossi, nella sala Calvino del Santa Maria, in uno scenario in sicurezza da grandi eventi - ha un significato che va oltre il valore artistico: testimonia la capacità di Siena di valorizzare un legame con il passato e di fare sistema per un’azione che ci proietta nuovamente nel contesto internazionale. La collezione permanente ha trovato la sua giusta collocazione nel Santa Maria della Scala: ideale come sede espositiva e come centro delle attività di formazione, ricerca e altro che si potranno sviluppare intorno alla Collezione". Opere, tra gli altri, di Lorenzo Lotto, Giovan Battista Moroni, Paris Bordon, Sofonisba Anguissola, il Sodoma, Albrecht Dürer e Albrecht Altdorfer: 137 provenienti dalla Pinacoteca Nazionale, 24 dal Museo Civico, 2 dalla Provincia e 2 dagli Uffizi.
"Un’occasione strategica - ha detto Stefano Casciu direttore regionale Musei della Toscana, sponsor delle grandi sinergie -. In un momento cruciale in cui si torna a frequentare i luoghi d’arte, è uno stimolo a riappropriarci di questo scenario con la consapevolezza del grande valore della Collezione Piccolomini Spannocchi. La varietà, nel tempo e nello spazio, degli autori, degli stili dei dipinti della Collezione, rappresenta un surplus che consente a Siena di diversificare la sua offerta rispetto alle grandi correnti e scuole artistiche da sempre legate a questa città. L’altro grande vantaggio, frutto del ‘Sistema museale cittadino di Siena’, è il biglietto integrato con un circuito che unisce Musei Civici e Pinacoteca: un’opportunità ed uno stimolo per i nuovi visitatori che arriveranno a Siena".
Le grandi azioni possono nascere solo da intese che per la Collezione Piccolomini Spannocchi chiamano in causa la Soprintendenza. "La sinergia - ha osservato il soprintendendente Andrea Muzzi - è una strada obbligata per le città storiche. Questa riunificazione coincide con un momento cruciale per Siena che, avviato il cammino verso la normalità, può giocare un’altra sua grande referenza". "Un piccolo contributo quello della Provincia - ha aggiunto David Bussagli - ma significativo dell’impegno con il quale rispondiamo alle sollecitazioni".
L’ultimo tassello, dopo l’accordo, il biglietto unico, è l’allestimento capace di consentire alla Collezione Piccolomini Spannocchi di diventare una grande attrattiva. "La soluzione - ha detto Anna Maria Guiducci nel gruppo di ricerca - è stata quella di restituire al pubblico l’affascinante vicenda collezionistica presentando le opere nella loro collocazione originaria: Mantova, Trento, Siena. All’interno delle tre macroaree. si articolano le scuole pittoriche: tedesca, fiamminga, quelle italiane del Nord, veneta, lombarda, del Centro Italia". Completano il percorso filmati e altre proposte.