ANGELA GORELLINI
Cronaca

Robur, Bodin è il nuovo presidente: "Costruiremo un club di alto livello"

La nuova proprietà svedese si è presentata alla città ieri con una conferenza stampa al ’Franchi’ "È la situazione giusta che stavamo cercando da tre anni. Puntiamo su organizzazione, educazione, stadio".

Robur, Bodin è il nuovo presidente: "Costruiremo un club di alto livello"

La nuova proprietà svedese si è presentata alla città ieri con una conferenza stampa al ’Franchi’ "È la situazione giusta che stavamo cercando da tre anni. Puntiamo su organizzazione, educazione, stadio".

Si chiama Jonas Bodin il nuovo presidente della Robur. Insieme a Fredrik Dahlin e Patrick Englund detiene da ieri il 51 per cento del Siena Fc, mentre un altro 40 per cento è in mano a un gruppo di investitori, circa sessanta, anche loro provenienti dalla Svezia. La firma per l’acquisizione delle quote, come anticipato da La Nazione, è arrivata alle 14 a Milano, poi la partenza verso Siena dove i nuovi proprietari della Robur hanno detto faranno spesso presenza, per seguire da vicino la crescita della loro nuova società. Bodin è un imprenditore che opera nel campo del turismo, del "calcio-turismo", sottolinea, con la sua Unlimited Travel Group, ed è il co-fondatore di Inspiration Communication and Event.

"Sono felice di essere qua – le prime parole del presidente Bodin –, nella città giusta, nella situazione giusta, davanti a giusti tifosi. Da tre anni cercavamo un progetto calcistico di alto livello in cui poter investire. Io amo il calcio (è stato giocatore e allenatore in varie squadre, poi presidente del Brommapojkarna, coprendo anche un ruolo nella Federcalcio svedese ndr) e non vedo l’ora di iniziare, partendo dal settore giovanile, sulla scia del grande lavoro fatto fino a questo momento, con la squadra imbattuta. E anche di assaggiare del buon vino…".

"L’idea è quella di creare eventi – ha aggiunto – training camp, tournée di squadre svedesi e, con l’‘education center’, far rientrare nel mondo del pallone persone che hanno voglia di ritrovare fiducia". Se Fredrik Dahlin si occuperà del marketing e dell’organizzazione, il lavoro di Patrick Englund, anche lui un passato sui campi di pallone, nella Serie A svedese e svizzera, a Lugano (parla infatti molto bene l’italiano), verterà principalmente sulla parte "sportiva". È stato proprio lui a spiegare, in maniera più dettagliata, il progetto bianconero/svedese.

"Vogliamo creare un club di alto livello a partire dal settore giovanile, che è la base di una società calcistica e dal settore femminile – le sue parole –. Non abbiamo fissato un budget, quello verrà con il tempo, abbiamo appena firmato, ma sappiamo che il calcio moderno costa tanto. Per questo dobbiamo lavorare insieme con lo staff e con la città. L’obiettivo? Chi vuole tutto e subito rischia di precipitare, ne abbiamo visti tanti di esempi".

"Alla base del nostro progetto – aggiunge – ci sono tre punti fondamentali: l’organizzazione, l’educazione e lo stadio: è fantastico. Sappiamo che è ‘bloccato’ ma, insieme all’amministrazione, possiamo fare cosa di buono. Abbiamo visto anche il campo di allenamento, sappiamo che c’è la volontà del Comune di costruire qualcosa: la nostra speranza è di rimanere a lungo termine. Grazie a Simone Giacomini che, con Antonino Maira, ci ha permesso di essere qua. Ha fatto un grande lavoro: è un risultato incredibile che una squadra vinca un campionato da imbattuta e centri l’anno dopo due vittorie su tre, il gruppo funziona".