Impianti sportivi a misura di atleti paralimpici. Un protocollo, firmato a Poggibonsi per iniziativa di Rotary e Panathlon nelle loro articolazioni dell’Alta Valdelsa, impegna le amministrazioni comunali del circondario - hanno aderito Casole d’Elsa, Colle Val d’Elsa, Poggibonsi e San Gimignano - a rendere le strutture per la pratica agonistica più accessibili alle persone con disabilità. La firma del documento, nelle sale del ristorante Alcide. I presidenti delle due associazioni che operano sul territorio, Angelo Minutella per il Rotary e Stefano Bianchi per il Panathlon, hanno accolto Matteo Betti, pluricampione senese di scherma che ha conquistato l’argento nel fioretto a squadre e il bronzo individuale alle paralimpiadi di Parigi, e Flavia Grazi, presidente di Anffas Alta Valdelsa, ente che svolge all’interno del progetto il ruolo di partner privilegiato, in virtù di un impegno che va avanti da decenni anche nella promozione dello sport tra i giovani con disabilità: un esempio, la loro partecipazione da protagonisti sul campo all’annuale Giornata ginnico ricreativa al Bernino. Un contributo che si è sviluppato in tempi più recenti grazie a un accordo tra Anffas Alta Valdelsa e Poggibonsi Basket, nel quadro del riconoscimento dei diritti delle persone. Uno dei pilastri da sempre alla base del lavoro dell’associazione. Perché, come ha detto nel suo intervento Flavia Grazi, "la disabilità è una parte, una caratteristica della persona, non una classificazione". Angelo Minutella e Stefano Bianchi hanno ricordato in proposito il fondamentale apporto, in materia di inclusione, da parte di Tiziano Faraoni, il dirigente dell’Upp da poco scomparso: un antesignano nelle opportunità da offrire ad atleti in carrozzina, nel suo caso attraverso l’organizzazione di competizioni nel tiro con l’arco. Un appuntamento dedicato agli impegni concreti per i vari soggetti individuati come primi attori. Fra i tavoli il sindaco di Casole Andrea Pieragnoli, il vice sindaco di San Gimignano Niccolò Guicciardini, l’asssssore allo sport del Comune di Colle, Valerio Peruzzi. E Matteo Betti, i suoi titoli, e le partecipazioni alle rassegne a cinque cerchi fino dal 2008, unite a un’energia e a una carica umana capaci di sprigionarsi anche nei rapporti con gli altri: valori sportivi e umani che gli hanno permesso di diventare ambasciatore paralimpico per meriti. Esperienze raccontate da Matteo nel libro di Giovanna Romano dal titolo ‘Un tiro mancino’.
Paolo Bartalini