
"Finché vivrò, indipendentemente dal fatto che ci sia un contributo o meno, terrò un cavallo da Piazza. Non avere un mezzosangue da seguire durante la stagione per me sarebbe come se mancasse un pezzo della famiglia", esordisce Marcello Roti, proprietario di Astoriux, il barbero che ha corso nella Lupa ad agosto, allenato da Carlo Sanna. Uno dei tre debuttanti del lotto, insieme ad Arestetulesu nella Giraffa e Ungaros nella Civetta. "E’ rientrato bene. Lo iscriverò sicuramente all’Albo 2023. Sarà tenuto esclusivamente per la Piazza – prosegue Roti –, questa è sempre stata la mia idea. Magari farà qualche corsa in provincia, tipo Monteroni, per venire avanti e per la preparazione. Niente paliotti". Stessa filosofia di un altro ’passionista’ dei cavalli, Massimo Marchetti. Roti si dice d’accordo con lui quando propone, come cambiamento da apportare al Protocollo del prossimo anno, che venga dato un premio significativo a chi corre il Palio e soprattutto a chi lo vince. "Non sono mai stato favorevole ai contributi a pioggia – premette Roti – con i cavalli che arrivavano all’ultimo minuto dalla Sardegna solo per prendere l’incentivo, se avevano le misure. Ma un riconoscimento economico sarebbe importante. Fermo restando che, ripeto, finché vivo terrò un mezzosangue da Piazza al di là dell’eventuale riconoscimento economico". Quanto ad Astoriux "ha mostrato di avere le caratteristiche giuste per il Palio, nella stalla ha mangiato e riposato, adattandosi bene. Peccato che – conclude – abbia trovato in corsa un mucchio di inciampi, da San Martino ai cavalli caduti al Casato, senza dimenticare il nono posto al canape".
La.Valde.