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L’inchiesta dei carabinieri è partita dalla segnalazione di un idraulico che ha visto in vendita on line apparecchiature che gli erano state rubate
di Laura Valdesi
Ladri di biciclette. Ma i protagonisti non sono attori dilettanti, come quelli che il grande Vittorio De Sica aveva utilizzato nella sua famosa pellicola del 1948, uno dei massimi capolavori del neorealismo cinematografico italiano. I componenti della banda di ladri sgominata dai carabinieri di Rivergaro, in provincia di Piacenza, erano infatti specializzati nei colpi di costose bici da corsa che venivano rubate durante le competizioni sportive. E siccome Siena è diventata un po’ la capitale di appuntamenti sulle due ruote di richiamo internazionale, a partire dalla Gran Fondo strade bianche all’Eroica, normale che sia finita sotto la lente dei componenti dell’organizzazione. Che hanno portato all’arresto di due persone – uno in carcere e l’altro ai domiciliari – mentre altre nove risultano solo indagate. Uno si è reso irreperibile dopo l’interrogatorio di garanzia preventivo previsto dalla legge Nordio. Nessuno di loro è senese ma la nostra città era entrata nell’occhio alla banda che aveva colpito a Desenzano, Novara, Cernobbio, Cuneo, Massa, Siena, Verona, Pistoia, Cremona, Vercelli, Orio Litta e Borghetto lodigiano. Il valore complessivo dei furti messi a segno, tra cui anche due spaccate in negozi di biciclette, ammonta a circa 200mila euro. Per mettere le mani sui mezzi per sportivi professionisti, delle marche più costose, che arrivavano quasi a 20mila euro di valore, il gruppo di ladri si spostava in varie città d’Italia in occasione di gare ciclistiche. Il canovaccio seguito per agire? Mentre i corridori erano impegnati nelle competizioni, i ladri rubavano le bici di riserva o di scorta dei team dai parcheggi.
Così era accaduto anche a Siena città, nel 2023. Quando, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, era stato spaccato il vetro di un Fiat Doblò portando via dall’interno una bike del valore di circa 3500 euro. Di ciò sono accusati un indagato ed uno degli arrestati, ritenuto il leader della banda, difeso dall’avvocato Alessandro Righi di Piacenza. Lo stesso era accaduto anche in altre zone della Toscana, a Larciano nel Pistoiese per esempio, dove era sparita una bicicletta costosa: 8 mila euro. Ma qui era stato portato via anche un bancomat con cui – è uno dei 41 capi di imputazione declinati dalla procura piacentina –avevano fatto spese non solo in quella località ma anche a Monteriggioni e a Siena città per un totale di 7300 euro.
A far scattare l’inchiesta è stato un idraulico, anch’esso derubato di apparecchiature di valore che aveva poi ritrovato messe in vendita on line. Un episodio come tanti, inizialmente. Ma i carabinieri, scavando, hanno sviluppato un’inchiesta che, come detto, vede 11 indagati, cinque dei quali accusati anche di associazione per delinquere finalizzata a furti, ricettazione e uso indebito di carta di credito. In questo caso i componenti dell’organizzazione puntavano alle costose bike professionali e da corsa. Ma nel settembre scorso, per esempio, tutti ricorderanno il caso della due ruote elettrica portata via nella centralissima piazza Matteotti a Michela Bacconi, dipendente del Comune. Che, grazie all’appello su La Nazione, fu ritrovata dalla Polfer. Episodi slegati ma che testimoniano il businness che esiste dietro la passione per le biciclette.