Un dialogo tra arte contemporanea, archeologia e la collezione di opere custodita in quello straordinario scrigno di cultura, storia e meraviglie che è il Santa Maria della Scala di Siena, il grande complesso edilizio proprio di fronte al Duomo. Il complesso museale ha presentato il programma di iniziative per il 2025, intitolato ‘L’anno del dialogo’, proprio per l’intenzione di mettere in dialogo tra loro le opere della contemporaneità con i luoghi senesi e con le opere che fanno invece parte della collezione stessa del Santa Maria, e che raccontano l’identità artistica di questa straordinaria città.
L’idea alla base del progetto proposto dalla Fondazione, raccontato dal presidente Cristiano Leone insieme alla direttrice Chiara Valdabrini nel corso di un incontro pubblico che si è svolto nella sala Italo Calvino, s’inserisce nella scia di iniziative che hanno caratterizzato questi ultimi anni del Santa Maria, ispirati dalla volontà di restituire a questo storico complesso, oggi diventato un museo, un ruolo di aggregazione sociale sempre più vitale, in grado di valorizzare il proprio patrimonio in un dialogo aperto con i linguaggi della contemporaneità, anche attraverso la collaborazione con le altre istituzioni senesi, come l’Archivio di Stato e l’Accademia Musicale Chigiana.
E così, tra le varie mostre annunciate, quella dell’artista americano Jacob Hashimoto (da maggio a settembre), che realizzerà un’installazione proprio per questa occasione nei locali del Santa Maria, si affianca in una programmazione che spazia tra epoche diverse a quella dedicata al Vecchietta (dal prossimo ottobre a marzo 2026), uno dei punti di riferimento del Rinascimento senese così strettamente legato proprio alle stanze del museo.
Iniziative pensate proprio per mettere in relazione il patrimonio archeologico che è custodito dal Santa Maria con i linguaggi dell’arte contemporanea, come avverrà nelle tre occasioni di ‘Out of the box’ attraverso i lavori di Domenico (Mimmo) Paladino, Alfredo Jarr e Olivo Barbieri.
E poi ancora tanti eventi, spazio per la fotografia, la musica, la danza e anche per il fumetto. La prima iniziativa, che aprirà sabato 15 febbraio, sarà dedicata a Primarosa Cesarini Sforza e al suo "Giardino di carta", composto da installazioni che integrano ricamo, disegno, pittura e assemblaggi in supporti di tela e carta.
Riccardo Bruni