PAOLO BARTALINI
Cronaca

Salceto, quartiere pieno di problemi Sicurezza e decoro ai minini termini

I residenti lanciano un grido di allarme nella speranza che presto la situazione possa almeno migliorare .

Salceto, quartiere pieno di problemi Sicurezza e decoro ai minini termini

di Paolo Bartalini

Un quartiere, tanti problemi. Dalla sicurezza al decoro. Così descrivono il quadro alcuni degli abitanti della zona di Salceto a Poggibonsi. Un centinaio di famiglie residenti in un’area nella quale si trovano uffici, studi professionali e attività commerciali. A illustrare la situazione è Paolo Calvani, 52 anni, un lavoro da contabile e anche uno dei primi abitanti nella superficie del Palazzo di Vetro, come i poggibonsesi presero a chiamare Salceto al tempo degli originari insediamenti, circa quattro decenni or sono, tra il corso del torrente Staggia e l’Autopalio. "Il bar Il Cavallino come polo di aggregazione, l’allora Ufficio del Registro e delle Imposte Dirette, poi Agenzia delle Entrate, la banca, settori operativi della Usl. Dal novembre 1984, quando mi sono stabilito qui - spiega Calvani - ho vissuto per intero l’evoluzione di Salceto, un esempio di modernità in quanto Centro direzionale di Poggibonsi. Adesso il quartiere nell’insieme attraversa invece una fase a mio avviso di complessivo regresso in fatto di decoro urbano e di fruibilità. Lo voglio affermare senza alcun intento polemico nei confronti di una amministrazione comunale che ha, sempre secondo il mio parere, più di un merito a proposito di scelte, spesso lungimiranti, per la città e per chi vive quotidianamente la realtà di Poggibonsi. Penso pure ai benefici che possono derivare per la comunità dal nuovo sistema di raccolta differenziata dei rifiuti. Però devo rilevare dei disagi che al momento restano privi di un intervento risolutivo". Quali? "A Salceto finiamo puntualmente sott’acqua in caso di pioggia - risponde Calvani - e non si salvano i garage al di sotto delle case. Una questione annosa". Altri rischi? "Menzionerei le continue barriere architettoniche. Non abbiamo, a parte rarissime eccezioni, dei passaggi a misura di persone con disabilità. Le strisce pedonali non si vedono e anche la fermata degli autobus sulla strada principale non è evidenziata. Per non parlare dello stato in cui versa il camminamento da via Borgaccio al Centro commerciale. Un itinerario a ostacoli". Le richieste da formulare al Comune? "Una maggiore attenzione nelle opere di manutenzione periodiche. A volte può bastare veramente poco - conclude Paolo Calvani - per garantire al territorio un’immagine diversa in tema di qualità e di vivibilità".