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"Salvataggio Sansedoni, scommessa vinta"

Le società del gruppo Arrow, Europa Investimenti e Sagitta, spiegano i dettagli e i numeri del concordato omologato dal Tribunale

Dopo il presidente della Fondazione Mps, Carlo Rossi, anche dal fondo Arrow esprimono soddisfazione per la decisione del Tribunale di omologare il concordato per la Sansedoni, la società immobiliare partecipata dalla Fondazione (67%), da Banca Mps (21,8%) e dalla cooperativa Unieco (11,2%).

"Si conclude positivamente la vicenda che ha visto il Gruppo Arrow Global, società inglese specializzata nell’asset e investment management nel settore NPL - recita una nota del gruppo - , intervenire, tramite le controllate italiane Europa Investimenti e Sagitta SGR, per ristrutturare la società, mantenendo i livelli occupazionali oltre che valorizzandone il patrimonio immobiliare. L’operazione di ristrutturazione della Sansedoni prevede un aumento di capitale della società di 5 milioni di euro - continua il comunicato, ricordando il concordato - realizzato da Europa Investimenti, mentre Sagitta ha istituito il fondo chiuso che gestirà gli immobili di proprietà della Sansedoni e le cui quote saranno sottoscritte dagli istituti bancari creditori tramite conversione dei propri crediti ipotecari, nonché l’apporto di nuove risorse per 13 milioni di euro, garantiti dalla Fondazione MPS (3 milioni) e da Arrow Global (10 milioni)".

L’ad Stefano Bennati rivela: "Europa Investimenti è un player specializzato in situazioni complesse, il nostro ruolo è quello di intervenire come advisor dei fondi di Sagitta per realizzare investimenti in Non Performing Exposures e nell’ambito di piani di ristrutturazione di aziende che, sebbene sane da un punto di vista operativo, siano sbilanciate in termini finanziari. Ed è quello che abbiamo realizzato in questa occasione, con, in più, la conclusione di un’operazione strategica per il nostro gruppo. Acquisendo il controllo di Sansedoni, rafforzereremo le competenze nella valutazione e gestione di asset immobiliari. Siamo convinti che l’operazione porterà la società a recuperare valore in breve tempo, anche nell’interesse dei creditori bancari, e permetterà il rilancio di una storica società senese".

"Il salvataggio Sansedoni è stata un’operazione complessa, sono stati ristrutturati circa 165 milioni di euro di debiti ed è stata data nuova prospettiva sia all’azienda che alla valorizzazione del patrimonio immobiliare - ha spiegato Claudio Nardone, ad di Sagitta -. Il ruolo di Sagitta è porsi come gestore professionale in situazioni complesse, andando a liberare il valore di asset incagliati, il cui potenziale è bloccato da situazioni di crisi o procedure concorsuali, il cui valore di liquidazione sarebbe penalizzante per i creditori. Grazie a questa operazione, andremo a sbloccare il valore della società e a integrare nel gruppo le risorse umane di Sansedoni".