Dopo il Quirinale e Napoli, la mostra "Gli dei ritornano. I bronzi di San Casciano" è stata inaugurata al Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria. Accanto ai bronzi di Riace, i tesori ritrovati nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni. Per il direttore generale dei Musei, Massimo Osanna "i Bronzi di Riace e quelli di San Casciano sono le più importanti scoperte archeologiche negli ultimi due secoli. La mostra dedicata ai Bronzi di San Casciano offre ai visitatori l’opportunità di ammirare manufatti e opere di grande interesse, ma anche di apprezzare i risultati di una ricerca archeologica in corso. Le statue in bronzo sono state rinvenute e scavate nel loro contesto originario e questo permette di studiare e ricostruire le storie delle persone che frequentarono l’antico santuario, che dal III secolo a.C. al V secolo d.C. fece dell’acqua termale il suo fulcro. Il racconto di questo centro di ritualità e culto, che fu etrusco prima e romano poi, si snoda attraverso il percorso espositivo come un viaggio nel paesaggio delle acque sacre, ma è al contempo un viaggio nelle tappe della più autentica ricerca archeologica".
Il direttore Osanna parla di offerte museali che "vanno aggiornate costantemente, tramite mostre che sono contaminazioni". All’inaugurazione della mostra a Reggio c’era anche la sindaca di San Casciano dei Bagni, Agnese Carletti: "È con orgoglio che il progetto partito dalla comunità del Comune di San Casciano dei Bagni, dopo essere stato accolto al Palazzo del Quirinale e al Museo archeologico nazionale di Napoli, arriva a Reggio Calabria per dare forma a quel parallelismo che ognuno di noi ha fatto quando ha sentito parlare di ’bronzi’. In realtà si tratta di due mondi e contesti diversi che potranno valorizzarsi a vicenda". "Sono onorato di ospitare la mostra dei Bronzi di San Casciano al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria" ha dichiarato il direttore del Museo, Fabrizio Sudano. Infine il professor Jacopo Tabolli ha affascinato la platea con un viaggio ideale negli scavi del Santuario del Bagno Grande e nelle scoperte rinvenute dal fango. "La mostra si lega alla prosecuzione dello scavo al Bagno Grande – ha commentato Tabolli - Oltre sessanta studentesse e studenti da università di tutto il mondo hanno lavorato nel santuario etrusco e romano gettando nuova luce sulla fase più antica e al contempo portando alla luce nuovi dati sui riti e sui culti dentro la sorgente termale. Emerge l’importanza della medicina antica pregata e praticata nel luogo di culto". La mostra resterà a Reggio Calabria fino al 12 gennaio. Il direttore Osanna ha fatto balenare l’idea che i bronzi di San Casciano possano andare anche in una mostra all’estero. "Ora lavoriamo - ha concluso - per accelerare i lavori di progettazione del museo a San Casciano".