REDAZIONE SIENA

San Domenico, il convento compie 800 anni

Padre Scarciglia: "Fu fondato nel 1221. Purtroppo non potremo fare cerimonie, solo una celebrazione il 16 febbraio in basilica"

di Laura Valdesi

SIENA

Quanta storia potrebbe raccontare l’antico convento di San Domenico. Enorme, quando nacque. Tanta terra intorno, una vera e propria azienda. C’era anche, dove ora insistono gli ex macelli di Fontebranda, una casa dove trovavano accoglienza i viaggiatori. Il convento nei secoli è stato punto di riferimento per la città, anche a livello intellettuale, resistendo a terremoti e occupazioni di milizie. Insomma, un’enciclopedia della storia di Siena "che – spiega padre Alfredo Scarciglia, priore dei domenicani – quest’anno compie 800 anni essendo stato fondato nel 1221. Anniversario che coincide anche con quello della morte del fondatore dell’Ordine".

Un traguardo importante che sarà difficile festeggiare stante la pandemia.

"Purtroppo sì. L’unica cosa che faremo è celebrare una messa, il 16 febbraio alle 18 nella basilica. Per l’occasione arriverà il padre provinciale Aldo Tarquini da Roma".

Una storia incredibile quella del convento.

"San Domenico passò da Siena nel 1216 per andare a far approvare l’Ordine a Roma. Qui lasciò due frati, Fra Frigerio e Fra Benedetto che 5 anni dopo crearono appunto il convento. Si tratta del terzo più antico del centro Italia dopo Roma e Firenze. Il primo dedicato a Domenico quando ancora non era stato canonizzato".

In una parte si trova adesso l’istituto d’arte.

"Certo. Quella dell’istruzione è sempre stata, del resto, una cifra dell’attività svolta. Basta pensare che fu costruito un collegio per le famiglie di Siena che ha formato generazioni della classe dirigente cittadina. Molti frati nell’antichità hanno anche insegnato all’Università".

Quale è adesso il mandato dei domenicani?

"Attualmente diffondere la spiritualità di Santa Caterina nel mondo, abbiamo una biblioteca che accoglie un numero di testi a dir poco rilevantissimo. L’input dell’Ordine è sempre stato quello di guardare con un occhio al Crocifisso e uno a ciò che accade intorno agendo a seconda del bisogno che si profila. Nei Capitoli generali di recente si fa riferimento alla giustizia sociale e alla dignità dell’uomo. Senza contare che ci occupaimo, siamo in otto nel convento, della parrocchia dando una mano alla chiesa locale. E’ dal 1925, dunque quasi un secolo".

Poi ci sono i Terziari domenicani.

"Alfred White è la guida spirituale di una trentina di laici che due volte al mese si ritrovano per studiare la sacra scrittura facendo al contempo opere di carità".