Aggredita la facciata dell’ex chiesa di San Francesco in via San Giovanni (foto) con la brutta stuccatura. Apparsa all’improvviso, una specie di tentativo conservativo fatto di malta fra le fessure di una pietra e l’altra, che offendono storia e memoria. Le origini risalgono al XIII° secolo per uno dei rari monumenti di San Gimignano che ti viene incontro sulla via di’ mezzo da porta San Giovanni.
Come sia stato possibile questo intervento di ’conservazione’ alle secolari pietre (l’immobile è proprietà privata) è tutto da decifrare, nonostante la tutela della Soprintendenza a San Gimignano, patrimonio dell’umanità. La prima visita alla facciata è stata del comando della Polizia municipale con relazione e relativo verbale.
Addirittura per il mantenimento di questo patrimonio nel togliere certe erbacce nate sul paramento della facciata in travertino, gli addetti ai lavori operarono con il carro gru e con speciali arnesi tipo il bisturi del chirurgo. poi venne eseguita la ripulitura a nuovo con lo spazzolino da denti. Ma c’è dell’altro. Il divieto assoluto di mettere le mani al secolare portone d’ingresso di legno che sta per cadere a pezzi da un momento all’altro ed è rattoppato da tutte le parti. Entrando dal vecchio e logoro portone dell’ex chiesa di San Francesco, di travertino non c’è traccia, ma al suo posto c’è una fornita bottega-negozio con vetrina e vendita dei prodotti della terra di San Gimignano. Vino, olio e via dicendo. La pagine della storia della chiesa di San Francesco ricordano la sua nascita nel 1230 e con i primi residenti e custodi i frati ospitalieri. Romano Francardelli