San Gimignano (Siena), 7 marzo 2018 - Per i «diversamente abili» fare una semplice gita oppure vivere dentro le mura di San Gimignano è decisamente dura. Ci sono ostacoli e barriere (quasi) da ogni parte. Città «adagiata», come è scritto nelle guide turistiche, «su una medievale dolce collina». Dalla quale, però, non si è più mossa. Il sali e scendi fra scalini e scalinate fa fatica per chi ha gambe buone. Figuriamoci in carrozzina.
Gli esempi di ostacoli? Quanti se ne vogliono. Visitare il Museo civico in piazza Duomo, il patrimonio culturale di opere d’arte invidiate da tutto il mondo, la «Maestà» di Lippo Memmi, i due «Tondi» del Pollaiolo e tante bellezze. Ci sono ovunque scalinate. Per la Torre Grossa a 53 metri dalla piazza Duomo, non se ne parla proprio. Una di queste mattine un signore disabile della provincia di Milano, per la prima volta a San Gimignano con la famiglia, stava solitario al centro del cortile comunale, con lo sguardo rivolto ad ammirare la sua bellezza e la Torre Grossa. Era in carrozzina. Con parole di riflessione a voce alta proprio mentre passavamo dal cortile. «Sa che questo angolo è davvero meraviglioso. Come la vostra città. Valeva la pena. Però...».
Pesa molto quel però. «Per arrivare nel cortile – ha spiegato – ho dovuto faticare, cioè abbiamo faticato e non poco con l’aiuto della mia famiglia. Per passare la carrozzina in quella porticina del grande portone di legno d’ingresso al cortile. Dall’altra parte c’erano alcuni scalini. alla fine ci siamo riusciti. Ho ‘spedito’ i miei in museo e sulla Torre. Mi racconteranno quello che hanno visto».
Se il turista voleva parlare o salutare il sindaco, il primo cittadino doveva scendere la manciata di scalini nel cortile. Ma non solo; per chiedere notizie all’ufficio turistico Pro Loco ci sono scalini. Per visitare il Duomo va un po’ meglio, ci sono tre scalini con una pedana mobile all’occorrenza, ma di solito gli stessi custodi ti fanno entrare e uscire con le loro braccia. Ai vecchi gabinetti pubblici dell’arco dei Becci sotto il Comune ti trovi lo scalino. Il teatro dei Leggieri è «vietato» ai disabili con due ripide e pericolose rampe di scale. Vengono portati in teatro, semmai, a cavalluccio. Alle farmacie stesso ostacolo dello scalino, all’ufficio postale ecco di nuovo lo scalino. Al bar, in banca. Oramai è storia vecchia con i disabili o «diversamente abili» costretti a conviverci Una città, San Gimignano, costruita nell’alto medioevo in «verticale», in collina, strettamente vincolata dalle belle arti tanto che non si può modificare nulla. E’ tutto intoccabile.