Ecco un altro spicchio di storia e di vita di San Gimignano, le ‘Fonti’, che da anni e anni da sono oramai abbandonate a se stesse. In attesa che qualche anima buona possa metterci le mani per riportarle a loro naturale splendore. Che si meritano. Queste suggestive Fonti pubbliche, come le hanno sempre chiamate in particolare le donne delle torri quando con il graticcio dei panni sulla testa venivano a fare il bucato fin laggiù e dal doccino di acqua sorgiva riempivano fiaschi e bottiglie per casa. Quell’acqua di sorgente ha perfino dissetato i carcerati del San Domenico in tempo di carestia. E la comunità. Storia oramai dimenticata. Angolo di storia e di vita culturale che purtroppo sta lentamente sgretolando. Nonostante la ripulita dello scorso anno grazie ai volontari di Castelvecchio, con il Comune. Poi è calato il silenzio sul prezioso monumento architettonico con i suoi architettonici archi romani e gotici in pietra serena delle fonti di sopra. Per quelle di sotto, chiuse e transennate per pericolo di crolli, sono oramai quasi nascoste dalla vegetazione.
Romano Francardelli