La scuola ‘Folgòre’ non sarà accorpata e resta sotto le torri in anche in questo anno scolastico. "Salvata" dalla Regione contro gli accorpamenti che il ministro della pubblica istruzione Giuseppe Valditara aveva in agenda di 14 scuole toscane che dovevano far parte di altri istituti più numerosi.
Un’altra boccata d’aria per il 2025-2026 al nuovo e funzionale Istituto Comprensivo ‘Folgòre da San Gimignano’ e guidato dalla preziosa dirigente Cecilia Martinelli. Che commenta soddisfatta in due parole. "Sì. Siamo tutti contenti. Sarà un altro anno di vita". Non c’è stato bisogno di andare fino in fondo da parte della Regione Toscana per ricorrere e andare avanti al Tribunale Amministrativo (Tar) per proteggere le scuole della regione, sfruttando la possibilità del decreto legge che per 12 mesi blocca la riorganizzazione scolastica. E’ stata insomma un’altra battaglia vinta dalla Regione Toscana ma purtroppo, non la fine della guerra, sul numero dei banchi di scuola occupati e seduti gli alunni e studenti delle torri. Fanno festa dunque oltre alla scuola Folgore di San Gimignano e la Bernardino di Siena, l’Istituto don Lazzeri-Stagi di Pietrasanta, il liceo scientifico Marconi di Carrara e altri undici istituti individuati dalla Regione. Purtroppo in questo elenco non c’è rientrato, e con vibrate proteste da ogni parte, il vicino Istituto Gonnelli di Gambassi Terme (Firenze) in attesa di una rivisitazione della popolazione scolastica. Per San Gimignano è stato un risultato "incredibile sperato, ma vero". Sono le prime parole di soddisfazione incrociando le dita, di questa battaglia portata avanti dalla Regione dal vice sindaco e assessore alla istruzione Niccolò Giuicciardini. Che aggiunge. "E’ stata una buona notizia di questo mancato accorpamento dell’Istituto Folgore. Voglio ringraziare la Regione, la Conferenza zonale dell’istruzione e la Provincia. Il nostro impegno per la tutela della autonomia scolastica – dice ancora Guicciardini – che va avanti da anni e continua contro ogni speranza di successo. Questo perché non si tratta di una battaglia di retroguardia, ma fa parte di una idea di scuola e di tutela del diritto allo studio dei nostri bambini e bambine. Avere istituti scolastici adeguatamente dimensionati aiuta la didattica e l’impegno di chi ogni giorno fa scuola". Chiaro e forte.
Romano Francardelli