San GimignanoIl Crocifisso di Benedetto da Maiano, opera lignea della seconda meta del XV secolo, dopo cinque anni di delicato restauro dalle mani degli esperti della famosa ’chirurgia’ dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze è stato il protagonista dell’evento che ha esaltato la cura del patrimonio dei musei civici. Nella sala Dante del palazzo si è celebrato il ritorno ufficiale a casa del “Cristo“.
"Il crocifisso di Benedetto da Maiano. L’esposizione dopo il restauro", questa la lezione evento che ha fatto il pieno nella nobile sala dantesca del palazzo comunale, sotto lo sguardo della Maestà di Lippo Memmi.Ha fatto gli onori di casa il direttore dei musei Valerio Bartoloni con il saluto del sindaco Andrea Marrucci e sono saliti in cattedra per raccontare questo lungo percorso dell’opera restaurata e resuscitata la soprintendente dell’Opificio fiorentino Emanuela Daffra con il professore di storia dell’arte moderna all’Università de L’Aquila Michele Maccherini, già direttore dei musei di San Gimignano intorno al ’95, con il racconto e l’attribuzione del Crocifisso.
La Soprintendente dell’Opificio ha illustrato con precisione la lezione ricca di particolari sulle principali fasi del delicato lavoro sulla struttura del ’corpo’ del Crocifisso e sul prezioso monitoraggio in ogni dettaglio tecnico e operativo. Durato cinque anni.Il professor Michele Maccherini, che di questa opera e conosce ogni pagina e attribuzione, ha ripercorso il viaggio e il racconto del crocifisso di Benedetto, resuscitato e ritrovato quasi per caso nel locale-magazzino del già ospedale Santa Fina, con il popolare e scrupoloso ’custode’ delle opere d’arte della città Pier Giuseppe Baldini. Il crocifisso aveva casa nella immensa corsia degli uomini e dei feriti di guerra al Santa Fina, poi custodito nella ex casa delle suore fino a perderne le tracce.
Dalla fine degli anni Novanta il Cristo di Benedetto è passato alla nuova resurrezione. "Per tutti i sangimignanesi e non – ha ricordato soddisfatto il sindaco Andrea Marrucci – il Crocifisso di Benedetto da Maiano è di nuovo esposto nei nostri musei civici del palazzo comunale in piazza Duomo e ne stiamo studiando e valutando una nuova collocazione che ne esalti la bellezza e l’importanza" .