
I componenti del Coro di San Miniato, prima di provare nella stanza della parrocchia di San Miniato, salutano i lettori de La Nazione e tutti i senesi. Un bel modo per stare insieme e socializzare (foto Di Pietro)
Siena, 9 marzo 2025 – La mascotte ha 35 anni, giovanissimo vista l’età media del Coro di San Miniato che si aggira intorno ai 70. Si chiama Giovanni. “E ha una particolarità, possiede l’orecchio assoluto”, spiega Maurizio Cini. Ossia la capacità, non molto frequente, di identificare l’altezza appunto assoluta di un suono senza l’ausilio di uno strumento di riferimento, come ad esempio il diapason. C’è poi il factotum, Italo Giovani, che ’tesse’ le relazioni e organizza. La memoria storica, capace di far brillare il gruppo per venti anni come maestro del Coro, ha il volto di Marcello Merolli. Sì, proprio l’ex economo dell’Università e direttore amministrativo della Stranieri che, una volta in pensione, era stato chiamato alle Scotte a lavorare a contratto.
“Da giovane avevo frequentato il conservatorio, feci l’esame ma poi mi sposai. Interruppi lo studio però mia moglie mi spinse a riprendere tanto che alla fine mi sono diplomato al conservatorio di Lucca”, racconta Merolli. Oggi novantenne ma racconta ogni dettaglio di una bella avventura, quella alla guida del Coro di San Miniato, che aveva come obiettivo principale “lo stare insieme”.
Una storia da raccontare intrisa di socialità quella della seconda giovinezza – mascotte a parte – dei circa 25 componenti del Coro. “Basta pensare solo a come è nato. Era la fine degli anni ’90, venne organizzata una gita e, come a volte accade, cominciarono cantare. Fu così che qualcuno chiese ’perché non facciamo qualcosa di più?’ L’idea piacque. Quando entrai a far parte del Coro di San Miniato, nel 2000, rammento che era stato creato da pochissimo”, riavvolge il nastro dei ricordi l’attuale maestro del gruppo Maurizio Cini. Settantasei anni, è un uomo di spettacolo. Non solo perché ha suonato una vita nei piano bar, ma per via dell’abilità come illusionista che continua a dimostrare.
“L’età media? Direi che siamo sui 70 anni”, spiega Cini sottolineando l’importanza sociale del Coro. Che ha affittato una stanza nei locali della parrocchia, da don Sergio Volpi, dove il gruppo si ritrova una volta alla settimana, ogni martedì. “Lo scopo è stato da sempre quello di stare insieme, dell’aggregazione”, conferma Merolli che l’ha guidato fino al 2015. “Nessuno dei componenti era un professionista, non aveva cultura musicale. Imparavano tutto a memoria. Ma siamo riusciti a fare concerti anche in Provenzano e al Santa Maria, per tanti anni alla messa del fantino”, aggiunge Merolli.
“Cinta da vecchie mura, ornata di fior, racchiude i suoi tesori Siena nel cuor... E’ come un sogno antico che non muore, aleggia in cielo mistico splendor!”, le parole di ’Serenata a Siena’ che fa parte del repertorio. Ma anche la ’Senesina’. E brani decisamente più moderni come ’Piazza Grande’ di Lucio Dalla. “Non esiste un pezzo forte – ammette Cini – e cerco di far cantare più persone possibile come soliste per valorizzare il coro”. Che va spesso ad esibirsi nelle residenze per anziani, lo fa per i bambini. Il 27 marzo sarà al ’Campansi’. Poi li hanno invitati a Geggiano, c’è in agenda un appuntamento a Ponte allo Spino.
Piccolo è bello, potrebbe essere lo slogan di questo gruppo di arzilli pensionati che organizzano anche cene e gite. Socializzare, la parola d’ordine. “Bello vedere persone che si divertono, siamo un po’ goliardici. Ci sono casalinghe ed ex impiegati, uno dei fondatori viene regolarmente da Castellina in Chianti anche se i componenti sono sostanzialmente del quartiere e comunque senesi. Stiamo ultimando un profilo facebook e lavorando a sinergie con altre corali”, annuncia Cini. In alto le mani, tutti insieme: lo scatto in questa pagina fatto dal nostro fotografo rende bene l’idea dello spirito del gruppo. Beata... gioventù.