Sanità eccellente. La "Banca della cute". Dal dono al trapianto un percoso salvavita

Viaggio alla scoperta del Centro conservazione cute delle Scotte considerato, per tipologia e volumi, di interesse nazionale: fra le attività, il prelievo da donatore, la processazione, il banking.

La Banca della Cute dell’Aou Senese è un’eccellenza nazionale nel settore: è l’unica in Toscana e in Italia ce ne sono cinque (Milano, Torino, Cesena, Verona e Siena). La Regione Toscana ha istituito nel 1999 la Banca Regionale dei Tessuti e Cellule (BRTC), intesa come una banca interdisciplinare con il compito di selezionare, raccogliere, conservare e distribuire a scopo di trapianto tessuti umani prelevati all’interno della regione, con standard qualitativi di processo e di prodotto identici o superiori alle banche di riferimento internazionali. La Brtc si compone di più centri di conservazione distribuiti sul territorio regionale, cooperanti tra loro e coordinati dal Comitato di coordinamento regionale. "La banca della cute delle Scotte opera dal 2000 ed è considerata, per la tipologia ed i volumi di attività, una banca di interesse nazionale - spiega la dottoressa Elisa Pianigiani, responsabile Centro conservazione cute –. La nostra leadership è riconosciuta in ambito nazionale e internazionale, con la partecipazione ai gruppi di lavoro del Centro Nazionale Trapianti, del Consiglio d’Europa (EDQM) e della Commissione EU (DG Sante). La struttura è accreditata dalla Competent Authority nazionale dal 2005 e possiede certificazione di qualità dal 2003. Detiene un brevetto internazionale su un innovativo bioprodotto dermico acellulare".

Come funziona la banca?

"Svolge attività interdipendenti che vanno dal prelievo di cute da donatore, eseguito da una équipe medico-infermieristica autorizzata, alla processazione, al banking, alla valutazione dell’idoneità del tessuto prelevato. Il tessuto prelevato viene inviato in contenitori refrigerati e processato in un laboratorio da parte del personale della banca".

Come viene usato il materiale donato?

"Recentemente, accanto ai graft tradizionali costituiti da cute criopreservata e gliceropreservata, destinati in primis a gravi ustioni e ad altre perdite di sostanza cutanea, si sono affiancati il derma de-epidermizzato (privato della epidermide) e la matrice dermica acellulare (priva delle componenti cellulari), nati per rispondere alla necessità di tessuti caratterizzati da bassa capacità immunogena, facilmente integrabili nel letto di ferite a tutto spessore o all’interno dell’organismo, in chirurgia oncologica, plastica, ricostruttiva, vascolare ma anche in ORL, dermatologia, ortopedia".

Cosa può essere donato?

"La cute può essere donata, analogamente ad altri tessuti e organi, dopo la diagnosi di morte, esprimendo in vita la propria volontà donativa, attraverso uno dei modi previsti dalla legge. In alcuni casi, la cute può essere donata anche in vita, dopo interventi, ad esempio, di chirurgia bariatrica (addominoplastica)".

Quanto viene donato?

"Il tessuto cutaneo, prelevato in strato sottile di circa 800micron di spessore, può essere prelevato dal dorso arti inferiori, in media circa 2.000 cm2 per donatore. Nel periodo di attività dal 1999 al 2023, il Centro ha effettuato prelievi di cute su un totale di 2.650 donatori, processando e distribuendo per trapianto 5.023.399 cm2 di tessuti su 24.160 riceventi".

Esempi di interventi?

"L’indicazione principale al trapianto di cute è rappresentata dalle gravi ustioni, sia nel paziente adulto che in età pediatrica, dove costituisce un presidio terapeutico salva-vita. Altre indicazioni rilevanti sono la sindrome di Lyell, le ulcere che non rispondono a terapie mediche standard, i gravi traumi che coinvolgono il distretto cutaneo, le perforazioni timpaniche, la ricostruzione di tendini, la chirurgia mammaria, il trattamento di estese deiscenze chirurgiche".

Paola Tomassoni