"Dopo la positiva conclusione del processo di ristrutturazione finanziaria, la società torna alla piena operatività nel mercato italiano del real estate", dice il direttore generale di Sansedoni, Luisa Marri, approvando il bilancio 2021. E’ l’anno della svolta, dal fallimento sfiorato, passando per il concordato, fino al ritorno in utile. L’assemblea degli azionisti ha approvato il rendiconto 2021 che segna un utile di 130,3 milioni di euro e torna a far registrare un patrimonio netto positivo per 10,5 milioni.
"Il risultato – commenta il ceo Stefano Bennati - è principalmente attribuibile agli esiti positivi della manovra concordataria avviata dalla società nel giugno 2019 e culminata nell’omologa del concordato preventivo di settembre". La nuova stagione di Sansedoni è arrivata al termine del processo di ristrutturazione che ha visto l’intervento di Arrow Global.
Tornando ai numeri, il totale dei ricavi è stato di 6,1 milioni, con un utile lordo di 2,4 milioni; i dati evidenziano una posizione finanziaria netta positiva per 4,6 milioni di euro, rispetto a un importo negativo per 163,7 milioni del 2020, con un miglioramento pari a 168,4 milioni, grazie al concordato. Oggi Sansedoni si trova con un asset in gestione del valore di circa 130 milioni di euro, così ripartiti: 54 milioni di euro del fondo immobiliare SGT Sansedoni gestito da Sagitta Sgr, circa 39 milioni di euro di immobili di proprietà di Sansedoni e aziende controllate e 36 milioni di asset di proprietà di Europa Investimenti. Sono stati ceduti immobili che hanno prodotto ricavi per circa 6 milioni di euro. Oggi Sansedoni è per il 95% di Europa Investimenti (Gruppo Arrow), il 3% Fondazione Mps e l’1% Banca Mps.