REDAZIONE SIENA

Santa Maria della Scala Aleardo Paolucci ’sulle tracce di Pio II’

La mostra "Tra Pienza, Siena e Roma sulle tracce di Pio II" celebra l'opera di Aleardo Paolucci, con opere che raccontano la vita del Pontefice. Organizzata al Santa Maria della Scala, la mostra si sposterà a Pienza e poi a Roma.

Santa Maria della Scala Aleardo Paolucci ’sulle tracce di Pio II’

Quando, nel 2005, la Fondazione Mps organizzò, a Siena e a Pienza, una grande mostra per celebrare i 600 anni dalla nascita di Pio II, con opere d’arte di straordinario pregio e valore, in contemporanea il pientino Aleardo Paolucci espose una personale produzione di cinquantaquattro opere grafiche e pittoriche che raccontavano la vita del Pontefice e gli episodi più significativi della sua vita.

Quella stessa serie di dipinti e composizioni è ora protagonista della mostra dedicata all’autore e intitolata ’Tra Pienza, Siena e Roma sulle tracce di Pio II’, inaugurata al Santa Maria della Scala dove rimarrà aperta fino al 9 giugno. Il progetto artistico che sta dietro a questa imponente raccolta e l’integrità con è arrivata ai nostri giorni, consentono di affermare che in realtà il curatore della mostra è lo stesso Paolucci, come - con brillante intuizione - ha detto Laura Bonelli che firma la curatela dell’iniziativa per Vernice Progetti Culturali. Nato da ENKI Produzioni di Pienza, per celebrare i dieci anni dalla morte del docente e artista, il progetto si è via via ampliato e trova in questa mostra, di cui sono promotori i Comuni di Siena e Pienza, un’espressione molto alta, con partner le fondazioni Santa Maria della Scala e Monte dei Paschi e il Palazzo Merulana di Roma. La rassegna si trasferirà infatti dal 6 luglio a Pienza, nel Conservatorio San Carlo, dove sarà visitabile fino al 3 novembre, e poi, nel 2025, nella capitale, dal 23 gennaio al 2 marzo.

Formatosi all’Istituto d’arte, Paolucci fu docente di educazione artistica, "talmente legato a Pienza – è stato detto all’inaugurazione – da non giocarsi la carta della celebrità per trasferirsi in città più grandi e ambienti più vivaci". Fu autore di tre Palii, nel ’52, ’53 e ’63, sempre per Provenzano, vinti da Lupa, Tartuca e Pantera. Ricerche in Comune e negli archivi delle tre Contrade hanno consentito di raccogliere documenti e immagini.

Diego Mancuso