CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Santa Maria, il neopresidente Leone: "Sarà laboratorio della creatività"

Il manager culturale, 39 anni, di Napoli, ha un curriculum internazionale: "Questo luogo ricco di storia si trasformi in spazio collettivo per la mente e lo spirito, creando un legame con le nuove generazioni".

Santa Maria, il neopresidente Leone: "Sarà laboratorio della creatività"

Santa Maria, il neopresidente Leone: "Sarà laboratorio della creatività"

Al bando per la Fondazione Santa Maria della Scala hanno partecipato 38 candidati, ma alla fine l’ha spuntata Cristiano Leone, 39 anni, napoletano, manager culturale con un’importante carriera internazionale, scelto dal sindaco Nicoletta Fabio come nuovo presidente. Titolare di un dottorato europeo in Filologia Romanza, conseguito con il massimo dei voti all’Università di Siena, Leone si è poi specializzato nel management culturale alla Solvay Brussels School of Economics and Management. Inoltre ha ricoperto importanti ruoli istituzionali sia nel settore pubblico che privato, collaborando con alcune tra le più illustri istituzioni europee, tra cui Sorbonne Universités, Villa Médicis-Académie de France à Rome, Museo Nazionale Romano, Hermès Italia e Hermès International. Tra i suoi ultimi lavori, la direzione artistica e linguistica per la prefigurazione della Cité internationale de la langue française, progetto culturale del presidente Macron, inaugurato lo scorso novembre.

Presidente, perché ha presentato domanda per il Santa Maria della Scala?

"Sono legatissimo a Siena, dove ho fatto il dottorato. Qui ho vissuto istanti magici, ho conosciuto la vita dell’Ateneo e della città. C’è una grande meritocrazia. Sono infatti arrivato primo al concorso per il dottorato e l’Ateneo mi ha formato, dandomi il metodo che ha contraddistinto tutta la mia carriera internazionale".

Si aspettava di essere scelto per la guida del Santa Maria?

"Non conoscevo il sindaco Nicoletta Fabio. L’unica occasione di incontro è stato il Phd Graduation Day, dove ho pronunciato il discorso motivazionale per chi aveva conseguito il dottorato di ricerca. Avevo sottolineato l’importanza di avere una visione, ho parlato con sincerità della mia esperienza. Al termine dell’intervento, il sindaco si è avvicinato: abbiamo avuto una conversazione avvincente. Ero già innamorato di Siena, ma quell’incontro ha riacceso la scintilla, quindi ho presentato domanda per il Santa Maria".

Parlando di visione, quale futuro immagina per l’ex Spedale?

"Ho una formazione medievista e punto a valorizzare il patrimonio storico attraverso la creatività e gli strumenti comunicativi di oggi. La mia idea è trasformare il Santa Maria in un laboratorio della contemporaneità, che valorizzi il patrimonio storico. Fondamentale la collaborazione con l’Università e le scuole, per creare un legame con le nuove generazioni. Tengo molto alla creazione del processo artistico: gli artisti contemporanei traggono ispirazione dal passato. Il mio obiettivo è dunque la valorizzazione sia del luogo che degli artisti stessi".