Da anni le opere erano depositate in un caveau, ora torneranno alla proprietaria. Era il 23 luglio 2019, quando il consiglio comunale approvava la donazione di 478 opere di arte contemporanea da parte di una misteriosa e mai svelata collezionista, dal valore stimato di 1,7 milioni di euro. A breve il consiglio comunale sarà chiamato a votare la risoluzione consensuale e scioglimento per mutuo consenso di quell’atto.
I contorni della vicenda saranno dibattuti nella commissione consiliare cultura e scuola venerdì prossimo, ma di fatto si tratta di un passaggio formale per un’operazione che attende solo il via libera dell’aula.
A pesare, soprattutto, un vincolo troppo impegnativo contenuto nell’atto originale: l’obbligo per il Comune di Siena di esporre tutte e 478 le opere, senza possibilità di soluzioni parziali come pure è stato a più riprese proposto dall’attuale amministrazione comunale. Ed esporre 478 opere di arte contemporanea avrebbe impegnato spazi troppo ampi del Santa Maria, oltre a rappresentare non un’autonoma scelta artistica ma solo la presa d’atto dell’iniziativa messa in piedi nel corso degli anni da una privata collezionista.
Il confronto si era aperto durante il mandato De Mossi, quando si era già profilata la difficoltà di portare a termine l’operazione, vedi anche le dimissioni del curatore incaricato di catalogare le opere, Alberto Zanchetta.
Il sindaco Fabio ha ereditato una situazione ingarbugliata, arrivando alla conclusione consensuale che nelle prossime settimane dovrebbe essere formalizzata, salvo sorprese.