PINO DI BLASIO
Cronaca

Santanchè: "Il Palio fa bene al turismo. La memoria è una risorsa"

Il ministro guarderà la Carriera dalle trifore del Comune: "Ci sono 24mila imprese senesi legate alla filiera turistica. Ma la Festa è storia"

Il ministro del turismo Daniela Santanchè

Siena, 15 agosto 2023 - Sarà l’ospite più importante che si affaccerà dalle trifore di Palazzo Pubblico domani sera. Per il ministro del Turismo Daniela Santanchè sarà la prima volta al Palio, anche se non il ’battesimo’ a Siena. Dopo aver incassato il placet della premier Giorgia Meloni, che ha derubricato a ’gossip’, le polemiche sulle ex società, il ministro si prepara al viaggio a Siena. "Verrò sola, sarò ospite del Comune. Non le basto?" risponde con un filo di perfida ironia.

Ministro Santanchè, sarà la sua prima volta al Palio?

"Sì, la mia prima volta. Ci tengo molto, è importante perché verrò da ministro ad assistere a un evento cruciale per l’economia di un territorio e per il turismo, settore con una filiera di 24mila aziende".

E’ il numero delle imprese in quale area?

"Della provincia di Siena. Nel territorio ci sono 24mila aziende che fanno riferimento alla filiera, all’universo del turismo".

Cosa sa del Palio di Siena?

"L’ho visto un sacco di volte in televisione. Un evento che genera forti emozioni, una festa di popolo, una tradizione secolare. Naturalmente non è nato per essere un evento turistico, ma è diventato anche un attrattore di turismo. Basta guardare alle presenze degli stranieri al Palio per valutare la sua importanza".

Il Palio è un pezzo cruciale della storia del Paese. E siccome la storia è uno dei fattori attrattivi per i turisti, la logica conseguenza è che sia una calamita per italiani e stranieri.

"E’ quello che le dicevo, unendo la storia secolare del Palio a una filiera fatta di 24mila imprese. I senesi fanno il Palio a prescidere dal fatto che i turisti vengano o meno. Ma è un dato di fatto che la Festa faccia bene al sistema economico. Un ottavo delle imprese in provincia di Siena è legato al settore turistico".

Come va la stagione turistica in Italia? Vede qualche scricchiolio nei numeri?

"Non ha senso usare iperboli o stracciarsi le vesti per flop che non ci sono. Bisogna aspettare la fine della stagione per avere i numeri giusti. Ognuno tira i bilanci dalla sua parte, in Italia. Ma almeno si aspetti la fine del mese di agosto. Anche se va ribadito che il turismo ha cambiato pelle e abitudini. Non si aspetta più agosto per andare tutti in ferie in Italia, le vacanze si spalmano in più periodi".

I francesi le chiamano ancora ’le grandes vacances’.

"La pandemia, lo smart working, la guerra, i tassi alti, l’inflazione, hanno pesato sulle vacanze. Ma bisogna fare i conti anche sulle mutazioni delle abitudini per le ferie".

Perché sottolinea il cambio?

"Perché mi aspetto le polemiche di gufi che parlano di cali di turisti per attaccare il Governo. I bilanci, con l’aiuto dell’Osservatorio sul turismo, li tiriamo a fine stagione. Trovo prematuro parlarne ora, sarebbe sbagliato non interpretare i dati".

Ha parlato di un boom della Puglia. Per la Toscana qual è la sua sensazione?

"La Toscana è una regione con un grande appeal turistico, direi che è una regione molto sexy. Ha tutto per attirare presenze, dalla gastronomia al patrimonio artistico, dalla cultura al vino. Ci sono stabilimenti balneari e uno standard di servizi di alto livello. Penso che i bilanci siano rosei, come quelli di altre regioni".

Cosa si aspetta dal Palio? Quale tipo di emozioni?

"Mi aspetto di vedere un evento storico, una festa di comunità, un rito di popolo che fa bene al territorio. L’emozione sarà quella, assistere a una festa che conserva la memoria di Siena. Nella vita è importante dove si vuole andare, ma è altrettanto importante ricordarsi da dove si viene. Siamo come alberi che crescono, lo facciamo meglio se abbiamo radici solide".