
diAntonella Leoncini
Una Pasqua più viva, anche in periodo di Covid, quest’anno a Sant’Antimo e importante: coincide con una renaissance dell’Abbazia, una nuova energia della comunità spirituale dopo l’arrivo di due sacerdoti che affiancano il rettore don Giovanni Ferrari. "Una Settimana Santa arricchita - dice - dalle presenze di don Angelo Colace e don Pierluigi Colleoni: un dono di cui ringrazio il cardinale arcivescovo Augusto Paolo Lojudice. Permettono di rafforzare la nostra attività spirituale a Sant’Antimo e nel territorio, per la quale precedentemente potevo contare sui laici con ministeri Alessandro Lorenzetti, Azelio Rabazzi, Serena Finucci, Patrizia Cipollone, Marco Romano".
Questo rafforzamento, che dà più valore al motto ‘Ora e labora’ di San Benedetto, al cui ordine appartenevano i monaci che sin dall’antichità si insediarono nell’Abbazia, è importante in questo periodo di celebrazioni della Settimana Santa. . Si inizia oggi, Giovedì Santo, con la celebrazione alle 19 della Messa in Coena Domini; dopo ora di preghiera e confessioni; domani Venerdì Santo, alle 16, In Passione Domini; alle 20, Via Crucis dell’unità Pastorale; Sabato Santo 3 aprile, alle 19.30, Ad Vigiliam Paschalem in Nocte Sancta; il 4 aprile, Domenica di Resurrezione, alle 11, Messa in Dominica Resurrectionis. Le liturgie solenni sono in canto gregoriano.
Cosa vuol dire la presenza di don Angelo e don Pierluigi?
"Maggiore vivacità spirituale e sociale dell’Abbazia e del vasto territorio che copriamo", spiega don Giovanni, 55 anni; ordinato sacerdote a Buonconvento nel 1999; dal 2018, è parroco a Castelnuovo dell’Abate.
Le parrocchie di vostra competenza?
"Coprono un vasto territorio. Con Castelnuovo dell’Abate e l’Abbazia di Sant’Antimo con una complessa attività pastorale, Bagno Vignoni, San Quirico d’Orcia, Sant’Angelo in Colle, Camigliano, Sant’Angelo Scalo, Torrenieri".
Un ambiente esteso. La vostra missione?
"Ci organizziamo, ci dividiamo responsabilità e compiti. Le iniziative dell’Abbazia possono, difatti, aiutare nella crecita spirituale tutte le realtà che copriamo".
In che senso?
"Dove siamo presenti, proponiamo varie iniziative, oltre quelle del servizio ordinario".
Una presenza che ha un valore anche sociale tanto più rilevante nei piccoli centri.
"Sostiene il prioritario servizio sacramentale; sempre tutto in armonia e in unione con gli indirizzi e l’attivita della Diocesi".
La vostra missione?
"Siamo eredi della tradizione dell’Abbazia di Sant’Antimo che racconta la continua preghiera e il lavoro quotidiano offerto a Dio secondo la vocazione di San Benedetto".
L’Officina delle arti spirituali all’Abbazia di Sant’Antimo?
"Vuol dire continuare la tradizione secolare come centro di riferimento e di accoglienza dei pellegrini in una dimensione cristiana. È aperta a tutte le donne e uomini che vogliono ascoltare il nostro messaggio di fede, sperimentare un percorso di ricerca e verifica".
Una Settimana Santa condizionata anche dalle restrizioni del Covid?
"È celebrata nella sua completezza e nel rispetto della tradizione dello Spirito Santo anche se, in questo difficile periodo, regolamentata con limitazioni e accorgimenti".
Il futuro a Sant’Antimo?
"Lasciamo nelle mani del Signore il nostro futuro con la consapevolezza che lo Spirito Santo ci illuminerà e ci indirizzerà lungo il cammnono giusto per l’Abbazia di Sant’Antimo".