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Il CEO dell’azienda Stefano Santoni
Santoni, azienda chiancianese è diventata un simbolo dell’eccellenza toscana e continua a crescere a ritmo sostenuto. Dopo aver chiuso il 2023 con un fatturato di 4,4 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto al 2022 (+113%), l’azienda si prepara a raggiungere i 4,9 milioni nel 2024, segnando un ulteriore +12%. L’export si conferma il motore principale, rappresentando l’80% delle vendite in oltre 30 Paesi, con Francia, Regno Unito, Stati Uniti e Cina come mercati di punta. L’azienda ha recentemente completato un’importante ristrutturazione del sito produttivo a Chianciano Terme, con un investimento totale di 2,5 mln di euro, supportato da finanziamenti regionali e dal Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questi fondi hanno permesso alla "Gabriello Santoni" di implementare numerose iniziative volte alla valorizzazione del territorio e alla sostenibilità, un pilastro fondamentale della filosofia aziendale. Come parte di questo progetto, la casa toscana sta preparando l’apertura di un orto botanico e di un centro di accoglienza per il pubblico, previsti per la primavera del 2025. Un luogo nel quale gli ospiti potranno vivere vere e proprie esperienze multisensoriali, contribuendo a rafforzare il brand sia a livello nazionale che globale. Alla base di questa crescita ci sono prodotti che intrecciano sapientemente tradizione e modernità; il Rabarbaro Santoni e l’Amaro di Chianciano. Autentiche ricette locali, che hanno trainato l’espansione internazionale con un aumento delle esportazioni del 50% rispetto all’anno precedente e così l’Amaro Santoni è diventato uno spirit moderno a base di rabarbaro; un punto di riferimento per i mixologist di tutto il mondo, consolidando la presenza del marchio nei locali più prestigiosi. A capo dell’azienda l’imprenditore illuminato Stefano Santoni che dal nonno ha ereditato la caparbietà del grande lavoratore. Guardando al futuro, adesso Stefano Santoni punta ora a espandersi nell’Europa Orientale, con una strategia basata su significativi investimenti tecnologici.
"Abbiamo destinato il 30% del nostro fatturato a nuove tecnologie produttive e linee di imbottigliamento automatizzate – spiega Stefano CEO dell’azienda – migliorando l’efficienza operativa. Inoltre, la formazione e lo sviluppo delle competenze del nostro personale sono stati centrali per sostenere questa crescita". Con una gamma di dieci etichette, una solida strategia e radici ben ancorate alla tradizione, Santoni si conferma ambasciatore del made in Italy, pronto a portare la sua eccellenza artigianale in nuovi mercati globali.
Anna Duchini