Siena, 9 novembre 2024 – L’assessore delegato al Palio Giuseppe Giordano ha calato le carte in tavola. Per i fatti di luglio non ha proposto punizioni nei confronti del Nicchio per i due addebiti mossi, archiviando dopo aver letto le controdeduzioni della Contrada. Tutte le punizioni, dunque, sono state chieste per episodi relativi alla Carriera dell’Assunta. Due deplorazioni al Nicchio che, per sommatoria con quella tuttora pendente, farebbero scattare un Palio di stop. E ancora: una deplorazione alla Lupa, quindi una censura a testa per Istrice e Oca. La sensazione, rispetto al quadro degli addebiti, è che la mano un pochino più pesante sia stata usata con i fantini (vedi articolo a destra).
Focalizziamo l’attenzione per prima cosa sulle archiviazioni per i fatti di luglio. Sul banco degli imputati era finito il comportamento del vice barbaresco del Nicchio che, senza autorizzazione, durante il terzo giro della prova generale, era entrato in pista per cercare di fermare Akida. Il suo gesto, si legge nell’atto di archiviazione, avrebbe una “scriminante/causa di giustificazione avvalorata dal sentimento di amorevole benevolenza verso il barbero e a garanzia della tutela del benessere animale”. L’altra contestazione mossa dal giudice delegato riguarda il presunto atteggiamento “irrispettoso dell’economo verso un rotellino di Piazza al momento dell’uscita della comparsa... culminato poi in un colpo sul retro del palco delle comparse ove manifestava la propria rabbia”. Anche in questo caso non sono stati ravvisati gli estremi per procedere nei confronti del Nicchio che ha dimostrato “capacità di auto-regolamentarsi. IL Comune, infatti esprime apprezzamento per quelle azioni poste in essere dalle Contrade che, in quanto compatibili con le norme ordinamentali relative alla gestione del palio, sono finalizzate al mantenimento degli elementi essenziali per la tutela della Festa ed il suo regolare svolgimento”. Sono arrivate infatti le scuse della Contrada e dell’economo, soprattutto “non sono stati attesi i provvedimenti dell’amministrazione comunale ... una volta venuta a conoscenza dell’episodio oggetto di addebito ha autonomamente deciso, d’intesa con l’economo, che nel Palio di agosto non avrebbe avuto accesso alla zona antistante al cortile del podestà e a palazzo pubblico, rimanendo tutt’al più nel Casato per assolvere alcuni adempimenti tecnici”. Insomma, “il modo migliore per evolvere in positivo il comportamento dei propri contradaioli e dirigenti non è quello di sanzionare bensì di far presente gli errori eventualmente commessi ed incentivare così un’autonoma assunzione di responsabilità”.
Interessante notare, dunque, al di là del fatto in questione, che l’assessore delegato al palio in questa circostanza ha smentito l’assunto che circolava secondo cui, dopo gli addebiti, è quasi inutile presentare discolpe perché tanto le sanzioni erano già state incardinate. E cristallizzate. Vedremo se questo accadrà anche quando i ricorsi saranno all’attenzione della giunta per il verdetto finale.
Nel caso di Oca e Istrice la censura è scattata per il cambio di posto al canape del proprio fantino, la deplorazione alla Lupa (vedi articolo a destra) per aver tentato di ostacolare, Velluto naturalmente, il fantino dell’Istrice. Ha violato l’articolo 101, che presuppone la responsabilità oggettiva della Contrada, poiché la condotta “era potenzialmente idonea a provocare incidenti ed in quanto, per le modalità con cui è stata posta in essere, risulta essere stata idonea ad arrecare pregiudizio alla regolare celebrazione del Palio turbandone il regolare svolgimento”. Quanto alle due deplorazioni al Nicchio sono state proposte per l’atteggiamento di Tamurè al canape con Scompiglio (vedi articolo a destra): gomito sporto verso il rivale per cui il cavallo è partito all’improvviso ed il fantino è caduto, dice Giordano, e azione di disturbo e schiacciamento verso il basso.
Laura Valdesi