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Sanzioni, parla Giordano: "Impegno per garantire un certo equilibrio nelle proposte di pena"

L’assessore delegato rivendica di "aver valutato sulla base della relazione dei Deputati e sui relativi allegati. All’inizio il mio occhio è quello di chi ha rappresentato i fatti nei documenti".

Sanzioni, parla Giordano: "Impegno per garantire un certo equilibrio nelle proposte di pena"

di Laura Valdesi

SIENA

Assessore Giuseppe Giordano con che spirito ha affrontato la delega alla giustizia paliesca?

"Consapevole della sua importanza per l’attenzione dei senesi alla Festa: ogni delega è una manifestazione di fiducia del sindaco, questa ancora di più. L’ho esercitata consapevole della gravosità dell’incarico e con impegno, preceduta da una fase di studio casualmente iniziata il 12 giugno, sollecitato ad analizzare un aspetto regolamentare. Il Palio è pathos, valutazioni dettate dall’amore per la Contrada ma il Comune non può che muoversi attraverso l’applicazione delle regole".

Il suo obiettivo, in tema di sanzioni, era di essere equilibrato.

"L’impegno massimo è stato di garantire nelle proposte di addebito e poi di sanzione un certo equilibrio. A giudizio di alcuni ci sono riuscito, per altri no. L’assessore valuta solo sulla base della relazione dei deputati e sui relativi allegati. All’inizio il mio occhio è dunque quello di chi ha rappresentato determinati fatti nei documenti. Un aggettivo o un sostantivo possono fare la differenza".

La laurea in giurisprudenza aiuta?

"Nell’avere un ordine mentale e nella lettura attenta dei documenti sì. Ma ciò va fatto cum grano salis perché alcune valutazioni nelle discolpe, scritte da giuristi anche rilevanti, propongono situazioni comparative difficilmente applicabili al mondo paliesco".

Come valuta la procedura che presiede alla giustizia paliesca?

"Prima individua se i fatti come descritti possono configurare una presunta violazione della norma regolamentare. Fantini e Contrade si difendono: l’assessore valuta se l’addebito può venire meno perché ci sono elementi significativi. Uno degli argomenti più utilizzati è stato attribuire alcuni fatti ad un’altra Contrada o fantino. Che piaccia o no per Regolamento non può essere considerato. Poi c’è la proposta di sanzione. In tale fase le discolpe dovrebbero riguardare l’entità della pena, invece sono state riproposte in larga misura valutazioni precedenti. Di fatto poi nessun errore di valutazione nel merito. Ho cercato anche rispetto alle discolpe di indicare, minuto per minuto la visione della documentazione, a seguito delle risultanze della relazione dei deputati, in cui ho fatto approfondimenti per arrivare a una proposta".

Il caso, fra luglio e agosto, più impegnativo?

"Ho dato eguale peso a tutti, sono importanti allo stesso modo. Prova ne sia che si è attribuito rilievo alla diffida ad un fantino che è l’ultima delle sanzioni e che in buona parte dei casi salva la responsabilità della Contrada. Chiaro che più diffide, più ammonizioni alla fine producono dei risultati. Certo, alcuni filmati e letture le ho ripetute qualche volta in più, dando peso ad aggettivi e sostantivi usati da cui può derivare l’applicazione di una norma anziché di un’altra".

Diffida per Scompiglio per il ritardato ingresso fra i canapi con la rivale all’interno. C’è chi estremizza e dice: ’Non intendo farlo fino a quando è messa male, non si può più andare al giorno dopo’?

"C’è un equivoco. Il rinvio del Palio è normato dall’articolo 90: prevede situazioni climatiche e di ordine pubblico. Faccio una domanda io: qualche fantino pensa che ci sia una norma regolamentare che consenta ad una Contrada di non svolgere il Palio in una delle due date previste? In più, c’è consapevolezza su cosa comporta il rinvio in ordine a costi, ragioni di sicurezza, ordine pubblico, apertura e chiusura delle attività, accesso ai luoghi della città. Non esiste una norma che consente a una Contrada di ritardare l’ingresso portando a far correre il Palio il giorno successivo".

Forse però aspettare un pochino di più quando c’è la rivale...

"La tempistica la stabilisce il mossiere, basta vedere il Regolamento. E’ giudice inappellabile. Si può condividere o no. L’assessore se ci fosse stata un’altra norma avrebbe applicato quella. C’è l’ inverno davanti, se il mondo contradaiolo dovesse spingere verso modifiche regolamentari in futuro applicherò le norme cambiate in modo neutro, oggettivo e senza condizionamenti. Come adesso".

La rivalità è finita? Allora eliminiamola, si provoca.

"Altra estremizzazione. Il Regolamento sui comportamenti che i fantini devono assumere non fa riferimento ad una differenza di Contrada. Mi permetto di aggiungere anche che favorire la propria e non agevolare la rivale va fatto con mestiere, secondo quello che dice il Regolamento. Ci sono azioni eclatanti che non giovano a nessuno, descritte negli atti come di pregiudizio nei confronti della Festa e delle altre Consorelle. Una rilevanza importante forse l’assume l’abilità che non è la stessa fra i fantini, come in tutte le professioni".

Con le sanzioni del 2023 si dà il ’metro’ per il futuro?

"Sul metodo e sull’approccio, le situazioni non sono mai uguali. E c’è un’intensità di azioni e comportamenti, per come vengono riportati nella relazione e anche relativi al tempo, che non li possono rendere equirabili. Se il cambio di posto ha decine di precedenti in cui è sanzionato in un certo modo è difficile far finta che storicamente non si è fatta una scelta del genere. Per linea intendo nel mio compito l’analisi attenta della relazione dei deputati della Festa e degli allegati, la lettura e analisi delle discolpe, la risposta ad esse di totale o parziale condivisione e l’oggettivizzazione dei fatti"

Guardiamo al 2024.

"Già da alcune parti è stata lanciata l’idea di una riflessione sui contenuti dell’attuale Regolamento che necessiterà di periodiche ’manutenzioni’, l’ultima è particolarmente recente. Una riflessione sulla dinamicità del Regolamento che il mondo contradaiolo è opportuno faccia. Anche perché certe valutazioni che possono essere appannaggio di alcune Contrade al posto di altre vengano ragionate ed eventualmente condivise. Che siano attente, se ci dovranno essere ma non è un compito mio, alla luce del contesto in cui si svolge il Palio che ha grande visibilità, partecipazione e attenzione anche esterna".