ALESSANDRO VANNETTI
Cronaca

Sanzioni per gli affari con la Russia, tra i manager italiani nel mirino del Tesoro degli Stati Uniti c’è anche un valdelsano

Fulvio Salvadori è direttore marketing della ‘Fagima Fresatrici’ di Barberino Tavarnelle: “Mi trovo all’estero, sono all’oscuro di tutto. Attendo di saperne di più”

Colle Val D’Elsa (Siena), 25 agosto 2024 – C’è anche un valdelsano fra gli italiani che l’ "Office of foreign assets control" del Dipartimento del tesoro degli Stati Uniti ha messo sotto sanzione per violazione delle misure contro la Russia, inasprite dopo l’inizio del conflitto in Ucraina. Si tratta del manager Fulvio Salvadori, colligiano di 58 anni, direttore marketing della società ‘Fagima Fresatrici’ di Barberino Tavarnelle, con stabilimento in località La Sambuca, anch’essa posta sotto sanzione dall’ufficio del Tesoro Usa insieme al suo proprietario e ceo Massimo Falchini. Secondo la comunicazione che l’Ofac ha diramato nella tarda serata di venerdì, avrebbero collaborato a stretto contatto con l’agente di approvvigionamento russo Domitrii Vladimirovich Alikhanov, recita l’agenzia Ansa, per facilitare la spedizione di macchinari in Russia tramite alcune società intermediarie di paesi terzi. "Hanno contribuito - afferma la nota del Tesoro statunitense - a soddisfare gli ordini per la rete di Alikhanov e ad eludere le sanzioni, anche dopo la designazione di Alikhanov come agente russo nel giugno 2024".

Rintracciato all’estero, il manager colligiano si è mostrato sorpreso dell’accusa rivoltagli dagli americani e anche in attesa di saperne di più sul suo presunto coinvolgimento nella vicenda. "Sono stato contattato da diverse testate giornalistiche italiane – afferma – e non ho potuto fare altro che dare a tutte la medesima risposta: sono all’oscuro di tutto. Al momento non sono in Italia e non ho nessuna informazione: sono anch’io in attesa di saperne di più circa la consistenza delle accuse che l’Ofac e il Dipartimento del tesoro americani mi rivolgono". E’ bene chiarire che la violazione delle sanzioni americane contro la Russia che l’Ofac sospetta da parte di Salvadori e dell’azienda di cui dirige il marketing non riguarda in nessun modo la fornitura di materiali che potrebbero essere usati direttamente nel conflitto armato in Ucraina, bensì i rapporti commerciali e finanziari che la Russia intrattiene con altri paesi, in particolar modo quelli occidentali, riuscendo così ad indebolire l’effetto delle sanzioni economiche a cui è sottoposta e sostenere anche in questo modo il suo sforzo bellico.