Saragiolo II, mai un soprannome fu più sbagliato

Una sola carriera e da dimenticare, quella del 18 maggio 1947, per il fantino Michele Rossi

Come se nel 2024 un fantino fosse battezzato Aceto II o qualcosa di simile: nel primo dopoguerra Michele Rossi prende quello di Saragiolo II. Se poi mettiamo in conto che questo fantino ha corso una sola carriera, e per giunta senza vincere, dimostra che i senesi sognano o volano, fino a che non devono necessariamente tornare sulla terra ed affrontare la cruda realtà. Il Palio è quello del 18 maggio 1947, uno straordinario corso per il sesto centenario della nascita di Santa Caterina. Il Saragiolo viene scelto dal Leocorno che gli affida il cavallo Fato. In una carriera dove sarà l’unico fantino esordiente, ecco che si consuma il dramma del cavallo Cesarino che parte in testa per l’Oca ma che poi frana rovinosamente al primo San Martino. Sarà la Civetta che va a vincere il drappellone dipinto da Enea Marroni e Italo Migliorini, con la perfetta corsa di Brillante ed il Biondo, mentre il Saragiolo II non sarà certo all’altezza di questo nome di battaglia, scomparendo subito dalla corsa senza cadere, nonostante il buon posto alla mossa, la quarta posizione. E qui termina anche la sua esperienza sul tufo, con il ricordo di essere stato fra i protagonisti del nono straordinario dall’inizio del secolo.

Massimo Biliorsi