
’Sartoria Toscana’, la nuova azienda con il cuore a Chianciano La sfida di Margherita Batelli
di Anna Duchini
Una nuova azienda dal cuore toscano è appena nata a Chianciano Terme grazie a una giovane imprenditrice: ecco la nuova sfida di Margherita Batelli, designer, storica della moda e del costume ed esperta in comunicazione, che dopo gli studi in Lettere e Filosofia e un master all’Istituto Marangoni e dopo aver lavorato per diverse aziende di Roma e Milano, ha deciso di tornare a casa ed aprire ’Sartoria Toscana’. Bianco è la parola d’ordine di questa nuova storia d’impresa che nasce da un ricordo preciso: "Quello di mio nonno - racconta -, sempre vestito di bianco. Tutti i bianchi che verranno saranno scoperta ma anche rifugio, somma e sintesi, nido e divisa per viaggiare leggera".
Chianciano, con il suo territorio de La Foce, si affaccia proprio al cuore della Valdorcia ed in questo luogo Margherita ha scelto le materie prime e i suoi fornitori d’eccellenza che regalano sostenibilità alla sua collezione. "’Sartoria Toscana’ è un progetto che non ha fretta - ci spiega Margherita Batelli, figlia di albergatori e commercianti che è cresciuta con la conoscenza di quello che significa fare impresa e di quanto sia difficile arrivare al successo -. La nostra produzione su ordinazione consente di dare valore al tempo, al tempo della ricerca e della cura di ogni capo per costruire un guardaroba essenziale; si sviluppa lungo una rete di artigiani e produttori del territorio, con una filiera cortissima e attenzione alle materie prime e ai dettagli". Pochi abbinano mentalmente Chianciano alla Valdorcia e invece è proprio in questo connubio che sono state scritte le pagine più belle della sua storia, come quella dei Marchesi Origo, con Antonio primo sindaco nel post guerra, o quella di Fellini che scrive e filma il suo 8 e mezzo nel Parco dell’AcquaSanta, proprio perchè finisce la benzina della sua auto in Valdorica e il primo paese che lo accoglie è la cittadina termale.
Adesso questa narrazione trova un nuovo diario di racconti grazie a uno stile e a una purezza che sembra permearsi di tutto quello che significa la sinergia dei luoghi.
"Sono stata accompagnata dalla moda per mano sin dall’infanzia - dichiara Margherita - e ho raccolto il dono della creatività e la propensione per il bello, come eredità, dalla generazione che mi ha preceduta. Per anni ho disegnato abiti e mi prendo cura del mio sogno ogni giorno. Ho disegnato un guardaroba che non ha tempo, di poche cose perfette, di quello che serve per essere ben vestita e ho scelto come ispirazione quello di un profilo di donna raffinato che guarda tra le colline".