Laura Valdesi
Cronaca

Sbranati dai pitbull, raccolta di firme. “Sanzioni pesanti a chi li lascia liberi”

Lanciata petizione su Change.org per regolare il possesso di animali aggressivi: già 1.300 adesioni. Rappuoli, proprietario dei levrieri uccisi: “Se al posto nostro ci fossero stati mamma e figlio?”

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La proprietaria con i due levrieri spagnoli che sono stati aggrediti e sbranati

Siena, 13 ottobre 2024 – L’assalto dei pitbull a due cani, morti sbranati a Pianella, uno subito e l’altro qualche giorno dopo in clinica, ha scatenato la reazione di chi ama gli animali. E fatto scattare una petizione su Change.org perché non accadano ancora aggressioni come quelle di fine settembre.

Una raccolta di firme che il proprietario dei levrieri uccisi, Paolo Rappuoli, sostiene con forza. Ha raggiunto quasi le 1300 firme. “I due levrieri spagnoli, notoriamente molto miti, sono gli ultimi di una troppo lunga lista di animali aggrediti e massacrati da pitbull incustoditi; nel caso specifico, da 4 pit bull che giravano liberi in branco mentre i due levrieri erano al guinzaglio”, si legge nella petizione on line. Di qui la raccolta firme “per chiedere che vengano sensibilmente aumentate (almeno decuplicate) le sanzioni previste dall’articolo 672 del codice penale che attualmente prevede, per chi lascia liberi, o non custodisce con le debite cautele,animali pericolosi, unicamente la sanzione amministrativa per importi irrisori, da euro 25 a euro 258. Importi che risultano ancora più irrisori e inadeguati se si considera che chi acquista un pit bull spende all’incirca 1000-1500 euro e che invece, per un semplice divieto di sosta, si pagano da 80 euro a 328 per i ciclomotori e i motoveicoli a due ruote”.

“In tanti mi avete scritto, avete commentato quanto accaduto mi avete confortato e sostenuto. Ovviamente nessuno è obbligato ma firmare la petizione non costa, è facile e potremmo ottenere qualche risultato che garantisca la sicurezza dei nostri cani e nostra. Credetemi, l’esperienza che con Cecilia (la moglie, ndr) abbiamo vissuto non è augurabile a nessuno. È stato un incubo. Un film dell’orrore. Nell’esplosione di violenze dei pitbull – spiega Rappuoli – ci siamo impegnati in tutti i modi per salvare Duende e Claus, indue levrieri. Tutto inutile. Io a 77 anni ho fatto a pugni con due pit e ho cercato di affogarne uno. Cecilia li ha colpiti in testa con quello che aveva. Nulla non hanno lasciato la presa fino a quando Duende non è rimasto inerme. Col senno di poi, però, vengono alla mente altri possibili scenari. Eravamo soli e se si fossero girati verso di noi? Che possibilità avremmo avuto di uscirne vivi? Se al posto nostro ci fosse stata una mamma con un bimbo? Dobbiamo andare a passeggio armati? Vi prego, firmate quanto prima, quanto successo non è un problema solo mio ma potenzialmente siamo tutti esposti a rischi spaventosi”.