REDAZIONE SIENA

Scienze della vita e analisi dei dati

"Sebbene con tempi incerti in Italia, l’intelligenza artificiale diventerà il nuovo standard della programmazione, sia per la ricerca scientifica che in generale per l’analisi e l’elaborazione di qualsiasi tipo di dato. Sarà sempre più ordinario l’utilizzo di applicazioni di intelligenza artificiale per risolvere procedure legate alla manipolazione di dati", dice Marta Papi, ad di Silog, società senese attiva da 40 anni in consulenza e servizi di information technology e fra i fondatori della Rete Saihub, polo tecnologico-scientifico voluto dalla Fondazione Mps con lo scopo di aggregare imprese e atenei. "Silog nasce nel 1981 come concessionaria IBM – ripercorre Marta Papi -; dalla vendita di pc siamo passati a servizi di manutenzione hardware e consulenza IT, quindi allo sviluppo di software e progettazione di architetture. Grazie al SaiHub abbiamo iniziato a investire in intelligenza artificiale. Oggi abbiamo un team di ricerca, costituito anche grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università:’inseriamo nuovi talenti attraverso stage e tirocini, finalizzati allo sviluppo di progetti di tesi in azienda, e con assunzioni. Le ricerche si stanno concentrando in ambito computer vision e data analytics. Uno dei primi ingegneri del team ha sviluppato un’applicazione di computer vision in grado di analizzare immagini di laboratorio".

La Rete SaiHub conta oggi 28 aziende partecipanti: "Il plus è nel network stesso, ovvero nel trovare e progettare insieme ad altre aziende che investono in intelligenza artificiale, dice Ernesto Di Iorio, presidente Rete imprese SaiHub e ceo di QuestIT. "QuestIT investe da tempo In AI applicata in diversi settori, dal customer care al marketing. Con la rete SaiHub siamo andati verso le scienze della vita. Oggi lavoriamo ad Aladin, assistente virtuale per il cittadino-paziente, da quello che ha il Covid a chi ha altre patologie: grazie ad applicazioni ed interfacce digitali, l’assistente virtuale colloquia con le persone, acquisisce informazioni, cerca di capire dettagli dei sintomi e della patologia, il tutto per trarne un alert e passare la segnalazione al medico. E’ una sorta di pretriage intelligente preventivo. La sfida del SaiHub? Captare dati, una grande mole di informazioni e valorizzarli attraverso l’intelligenza artificiale, per metterli a disposizione della ricerca".