REDAZIONE SIENA

Sciopero metalmeccanici a Siena: 600 in corteo per il rinnovo del contratto

Manifestazione a Siena con lavoratori Beko e sindacati per il rinnovo del contratto e contro i licenziamenti.

Manifestazione a Siena con lavoratori Beko e sindacati per il rinnovo del contratto e contro i licenziamenti.

Manifestazione a Siena con lavoratori Beko e sindacati per il rinnovo del contratto e contro i licenziamenti.

In 600 in corteo lungo le vie del centro di Siena in occasione dello sciopero indetto da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Ad aprire la manifestazione, i lavoratori del sito Beko di viale Toselli con lo striscione 'Beko in lotta' e pettorine con la scritta '299 motivi per resistere'. Tra tamburi, fischi e fumogeni, si è alzato dal corteo quello che ormai è diventato un vero e proprio inno: "La gente come noi non molla mai". E poi: "Se non cambierà, tutti a Roma si va", l’urlo degli operai, affiancati dai colleghi di varie aziende della provincia e da delegazioni arrivate da tutta la Toscana. "Roma, Roma", l’appello dei lavoratori di Beko, con riferimento alla prossima riunione del tavolo ministeriale, previsto a gennaio. Seguono cori contro Confindustria, il Governo e in particolare il ministro Urso.

Alla mobilitazione presenti anche Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom Cgil, Massimiliano Nobis, segretario nazionale Fim Cisl, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm Uil. E proprio Tibaldi è la prima ad andare all’attacco: "La situazione drammatica, non c’è nessuno sbocco. La multinazionale turca ha comprato e non ha neanche provato a investire; ha infatti annunciato che licenzierà metà dei lavoratori e chiuderà metà degli stabilimenti italiani. In pratica, hanno acquistato marchi e quote di mercato e la politica glielo lascia fare. Ma se glielo lascia fare la politica, li fermiamo noi". E sul Golden power: "Se Urso ne è convinto, avrà le sue ragioni, ma per quanto ci riguarda, se questa misura c’è e ci sono 2mila licenziamenti, allora i conti non tornano".

Concorde Nobis: "Su Beko la situazione è drammatica, la multinazionale è arrivata con un piano commerciale che tende a distruggere il settore produttivo degli elettrodomestici, quindi al Governo diciamo che, al di là degli annunci sul Golden power, vogliamo i fatti e vogliamo un piano industriale su cui confrontarci".

Categorico Ficco: "Chiediamo un lavoro dignitoso e dignitosamente retribuito, per questo oggi manifestiamo per il rinnovo del contratto, ma anche per sventare e scongiurare il progetto di chiusura della fabbrica di Siena da parte di Beko; le due battaglie sono due facce della stessa medaglia". E infine: "la battaglia può essere vinta solo se si interviene con investimenti sulla competitività, per restituire al Paese una speranza".

In testa al corteo, Daniela Miniero, segretaria Fiom Cgil Siena: "Lo sciopero per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, la difesa del salario e del potere d’acquisto collima con la crisi Beko, vertenza simbolo non solo di Siena, ma anche della Toscana e dell’Italia. Oggi siamo qui a chiedere il rilancio di politiche industriali per il territorio". Giuseppe Cesarano, leader della Fim Cisl Siena, ha già lo sguardo rivolto al nuovo tavolo a Roma: "A gennaio ci aspettiamo che Beko apporti delle modifiche al piano industriale, ma il territorio è in sofferenza perché ci sono molte vertenze in atto, basti pensare a Pay Care".

Soddisfatto Massimo Martini, segretario Uilm Siena: "Il fatto di avere oggi in corteo i tre segretari nazionali di categoria è un segnale importante. Per questo il corteo prevede anche un passaggio in Piazza del Campo e sosta davanti al Comune. Le istituzioni e la città sono con noi: questo ci rende più forti".

La manifestazione, che dalla Lizza si è snodata attraverso via della Sapienza, piazza Indipendenza, Piazza del Campo e Banchi di sopra fino a piazza Salibeni, ha registrato anche un fuoriprogramma: la consegna simbolica di un pacco-dono di Natale lasciato dagli operai all’ingresso della sede di Confindustria in via dei Rossi. Nella scatola con la scritta 'Fondo Ccnl Metalmeccanici', una falso assegno da 280 euro.