Scontri dopo la partita. Due arresti, s’indaga su altri tifosi livornesi. Lontano da Siena 4 anni

Ai domiciliari un 30enne della città labronica: oggi l’udienza di convalida. Misura cautelare per il 24enne che vive in un paese vicino a Montecatini. Sequestrati nelle rispettive abitazioni gli abiti che avevano domenica.

Scontri dopo la partita. Due arresti, s’indaga su altri tifosi livornesi. Lontano da Siena 4 anni

Alcune immagini degli scontri avvenuti sotto la Fortezza, domenica scorsa, fra supporter del Livorno, una quarantina, e la polizia. Due arrestati ma s’indaga

di Laura Valdesi

Due arrestati per lo scontro con la polizia, nel parcheggio sotto la Fortezza. Quando sono volate transenne e new jersey, è stato acceso un fumogeno e non sono mancate le bottiglie di vetro. Contro gli agenti, naturalmente. Ma non finisce qui. "Sono in corso ulteriori indagini per l’identificazione degli altri tifosi livornesi presunti corresponsabili degli scontri", annuncia la questura. Che, conoscendo la delicatezza dell’incontro al ’Franchi’, si era attrezzata per fare fronte ad ogni eventualità. Garantendo la sicurezza: i supporter labronici, infatti, non sono riusciti a sfondare il blocco della polizia per impedire il contatto con i tifosi del Siena.

I due arrestati si trovano ai domiciliari da martedì mattina, intorno alle 10. Uno, trentenne, a Livorno dove vive. L’altro, 24 anni, seppure originario della città labronica, per motivi di lavoro abita in un paese vicino a Montecatini, in provincia di Pistoia. Per il primo è già stata fissata l’udienza di convalida, si svolgerà stamani alle 8.30 davanti al gip di Livorno Antonio Del Forno. "Chiederemo sicuramente una misura meno afflittiva", annuncia il difensore Gianluca Boirivant. Come sempre accade, verranno poi invocati i termini a difesa in modo da consentire l’esame del materiale raccolto dalla questura che ha portato all’arresto. A partire da video e immagini, sia all’interno che all’esterno dello stadio visto che il volto sarebbe stato travisato. Il 24enne ai domiciliari vicino a Montecatini, assistito dall’avvocato Guido Cappabianca, finora non aveva mai avuto problemi legati al comportamento tenuto in occasione di manifestazioni sportive. La fissazione della convalida avverrà a breve. Ad entrambi sono stati contestati numerosi reati: devastazione per aver presumibilmente preso parte attiva ad episodi di violenza su persone e cose in occasione della manifestazione sportiva, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale, più danneggiamento. Reati aggravati dal fatto di aver agito a causa appunto di eventi sportivi, contravvenendo al divieto di travisare il volto. "Nel corso della perquisizione domiciliare presso le loro abitazioni, sono stati rinvenuti gli indumenti presumibilmente indossati al momento dei fatti", conferma la questura. Naturalmente sequestrati.

Ma l’elenco dei supporter labronici coinvolti nell’episodio – sembra una quarantina quelli che hanno aggredito le divise – appare destinato ad allungarsi quando gli uomini della Digos senese avranno finito di esaminare le immagini della polizia scientifica. In occasione degli scontri accaduti come detto al posteggio vicino alla statua di Santa Caterina gli investigatori, come mostrano le immagini pubblicate martedì da La Nazione e quelle diffuse ieri dalla questura, hanno registrato il lancio di bottiglie di vetro. Scagliati anche cartelli stradali e soprattutto transenne verso i poliziotti senesi e del reparto mobile. Sei i feriti, tra cui un dirigente, con lesioni con prognosi di 7 e 10 giorni.

L’inchiesta prosegue dopo i due arresti ’differiti’ effettuati in collaborazione con la Digos di Livorno e il commissariato di Montecatini. Come noto, si considera comunque in stato di flagranza, recita il Codice, chi sulla base di documentazione videofotografica o di altra legittimamente ottenuta da dispositivi di comunicazione informatica o telematica, dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto, ne risulta autore, sempre che l’arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le quarantotto ore dal fatto.

Si è già aperto anche il fronte daspo. Sulla base delle valutazioni della polizia anticrimine il questore Ugo Angeloni ha emanato i provvedimenti che prevedono il divieto di ritorno nella provincia di Siena per 4 anni e di conseguenti daspo nei confronti dei due tifosi labronici.