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Scotte, tagli alle attese. Piano per oltre 600 interventi in day surgery nelle strutture private

Le code più lunghe che si sono accumulate riguardano tre specialità. Si tratta di chirurgia generale, ortopedia e otorinolaringoiatria. Si ipotizzano 18 operazioni a settimana di équipe miste per nove mesi.

La direttrice sanitaria De Marco

La direttrice sanitaria De Marco

di Laura ValdesiSIENAPrendiamo un intervento di riparazione bilaterale di ernia inguinale indiretta. Oppure un’artroscopia alla spalla. O, ancora, la liberazione del tunnel carpale e l’amputazione di dita di un piede. Interventi, per esempio, su faringe e lingua, per riparare la frattura dei turbinati. Operazioni che si possono svolgere in day surgery (con dimissione nella giornata) per i quali migliaia di pazienti stanno aspettando il turno. Da lunghissimo tempo, complice anche il covid. Per tagliare le lunghissime liste alle Scotte, come nelle altre aziende sanitarie, il 24 marzo la giunta regionale ha messo a disposizione risorse per riassorbire le attese, acquistando anche prestazioni esterne al servizio sanitario toscano. Il policlinico universitario ha svolto un monitoraggio cercando di individuare le specialità dove le code erano più consistenti, con tanto di piano per smaltirle. E’ stato quindi predisposto un avviso "di manifestazione d’interesse per l’erogazione di prestazioni chirurgiche in regime di day surgery a favore di pazienti" delle Scotte che resterà pubblicato per 15 giorni. A tale soluzione si è giunti constatando che il fabbisogno non può essere soddisfatto internamente, presso le sale operatorie e con le risorse aziendali. Dal canto suo l’Asl Toscana Sud est non può mettere a disposizione spazi, attrezzature e professionisti per aiutare le Scotte essendo impegnata ad abbattere le proprie liste di attesa. Di qui la scelta di "accordi contrattuali con le strutture accreditate private dell’Asl Sud est", si legge nella delibera. Un’intesa che al momento durerà un anno.

La fotografia scattata dalla direzione sanitaria per varare il piano di intervento prende le mosse dal fatto che le liste di attesa afferenti alle discipline chirurgiche vedono ben 12.299 pazienti in regime ambulatoriale, day surgery e ordinari. Un dato aggiornato al 15 gennaio scorso. Ben 3537 di essi sono in fila "per un intervento in day surgery e le specialità che hanno le liste più numerose risultano chirurgia generale, ortopedia ed otorinolaringoiatria che insieme concorrono ad alimentare la lista di attesa con 2288 pazienti appunto in day surgery", emerge dalla relazione. Fra gli obiettivi posti dalla Regione per il 2025 c’è quello di ’smaltire’ tutti coloro che aspettano da prima del 30 giugno 2023 e che alle Scotte ammontano a 2383 di cui 989 in day surgery. Al momento, come detto, la capacità operatoria delle tre specialità "non può essere incrementata perché non c’è un numero di infermieri ed anestesisti congruo ad un aumento delle sedute operatorie". Di qui il ricorso a spazi appunto operatori presso strutture private accreditate che forniscano anche tali professionalità per il completamento dell’équipe chirurgica.

Come funzionerà? Verranno selezionati i pazienti in lista per l’intervento in day surgery che potranno essere dimessi il giorno stesso. Nei casi in cui non sia possibile per un ritardo nella ripresa della funzionalità post-intervento, resteranno nella struttura. Nel caso di un aggravamento saranno trasferiti alle Scotte. L’attività chirurgica verrà svolta da équipe miste con chirurghi del policlinico che operano in orario di lavoro e dal personale della struttura privata. Con 18 interventi a settimana spalmati su 38 settimane da qui a fine dicembre si conta di smaltire ben 684 pazienti in lista di attesa. Vale a dire il 69% di quelli da recuperare entro l’anno in corso.