ROMANO FRANCARDELLI
Cronaca

Scovata droga in un pacco sospetto. Bloccato dalla polizia del carcere

L’involucro è finito nel mirino della Penitenziaria durante i controlli del materiale destinato ai detenuti . Uilpa: "Favorevoli ai progetti rieducativi ma va garantita la presenza di un adeguato numero di personale".

Il sindacato Uilpa della Polizia Penitenziaria di San Gimignano denuncia la carenza di personale per i controlli durante le attività di rieducazione

Il sindacato Uilpa della Polizia Penitenziaria di San Gimignano denuncia la carenza di personale per i controlli durante le attività di rieducazione

Ancora ’polvere bianca’ pronta per entrare in qualche "cella" del carcere di alta sicurezza di Ranza. E, come al solito, l’esperienza e il puntuale "fiuto" del preparato personale degli uomini dal basco blu della Polizia Penitenziaria in servizio al controllo dei pacchi destinati ai detenuti, hanno "scovato" e trovato in uno di questi sospetti pacchetti circa 190 grammi di sostanza apparentemente stupefacente destinata e indirizzata ad un detenuto del circuito di alta sicurezza.

E’ questo il delicato lavoro ogni giorno, come riporta la nota del sindacato "Uilpa" della Polizia Penitenziara di San Gimignano. "Favorevole ai progetti che possono intrattenere e rieducare detenuti con pene alte come quelli presenti a Ranza; progetti che però spesso non sono accompagnati dall’adeguata presenza di personale che dovrebbe garantire il sereno svolgimento delle attività trattamentali, causa l’esiguo numero di personale assegnato in sede". Storia vecchia dal ’91 o giù di lì. Ricordano e precisano inoltre "un plauso va quindi fatto agli agenti della Polizia Penitenziaria ch,e in ogni posto di servizio ricoperto, danno un fondamentale contributo per non abbassare il livello di sicurezza dell’istituto, nonostante i turni massacranti e la mancanza di un Comandante stabile a coordinare l’area sicurezza".

Ma c’è ancora dell’altro. In questi giorni fanno sapere dalla Uilp di Ranza oltre alla ’polvere bianca’ ritrovata in un pacco, si aggiunge ad un altro episodio di qualche giorno fa, che non è passato inosservato all’attento personale addetto. Alla vista di un altro pacco sospetto, è scattato l’allarme e i controlli: dentro al pacco sono stati trovati alcuni cellulari destinati a qualche detenuto dell’istituto di Ranza e, secondo le indagini, il pacco sarebbe stato lanciato da persone che conoscono bene la posizione della Casa di Reclusione di Ranza dalla parte dove lavorano i detenuti addetti ai lavori esterni del "progetto orto".

Romano Francardelli