Non ci saranno, almeno per quest’anno, i previsti (e temuti) accorpamenti scolastici che avevano coinvolti anche due istituti del Senese: l’Istituto San Bernardino di Siena doveva essere unito, per i plessi della materna Policarpo Bandini e della primaria Saffi, alla scuola Jacopo della Quercia e per la media all’Istituto Federigo Tozzi; l’Istituto Folgore di San Gimignano per cui era previsto l’accorpamento al comprensivo Poggibonsi 2.
Ad annunciarlo in una nota la Regione Toscana, in base all’effetto del decreto legge del 16 gennaio, che "di fatto riconosce la correttezza della nostra posizione contro gli accorpamenti", sottolineano il presidente Eugenio Giani e l’assessora all’istruzione Alessandra Nardini (nella foto). Il provvedimento ha dato alle Regioni che non avevano approvato tutto o in parte il numero di accorpamenti imposti dal Governo la possibilità di prevedere una quota aggiuntiva di autonomie scolastiche fino al 2,99 per cento del contingente previsto inizialmente dal ministero.
"Per la Toscana – osservano il presidente e l’assessora – questo si traduce nella possibilità di recuperare 14 autonomie scolastiche, esattamente quelle che il Governo ci imponeva di tagliare nel Piano di dimensionamento regionale per l’anno scolastico 2025/2026".
"Nell’ultima seduta di giunta – spiegano Giani e Nardini – abbiamo deliberato di avvalerci della facoltà introdotta dal decreto, pertanto la Regione Toscana non è chiamata a fare alcun nuovo accorpamento. Questo è stato reso possibile dal fatto che nella precedente nostra delibera avevamo approvato un piano di dimensionamento con i 14 accorpamenti imposti da Governo ma anche, contestualmente, la sospensione dello stesso in attesa dell’esito del ricorso al Tar con cui intendevamo contestare il numero di accorpamenti richiesti dal livello nazionale. Viceversa, le Regioni che hanno subito accorpato non possono oggi avvalersi di questa opportunità".