Sono le 22,30 e da Porta Camollia comincia il viaggio verso il 2025: il tempo di sentire i Synthonic con la stupenda voce di Emilia Barbi, ed eccoci immersi nel ’Capodanno diffuso che scende verso il cuore di Siena: ’Segui la festa’ così ci invita l’amministrazione comunale e noi stiamo al gioco. Piazza Matteotti si torna alla disco anni settanta, passiamo da piazza Tolomei dove si accalcano già molte persone con la cover band, oggi più che mai in voga, ’88sedici’, il tempo di salutare il clima anni ’50 degli Skakers in Provenzano, ed ecco che scendo alle Logge del Papa per un assaggio etnico con la pizzica dei ’Bassa Musica’.
Non c’è tempo per tutto: da piazza Indipendenza ci arriva il suono dei Marabesque e da San Francesco da ’We love 2000’ per chi preferisce la dance. C’è qualcosa per tutti: mentre l’attenzione, siamo già alle 23,30 e si avvicina il count down, si sposta in piazza del Campo, ecco che diamo uno sguardo al raffinato ’Oblivion Tango’ in Sant’Agostino, tagliando per i Quattro Cantoni e piazza San Giovanni con il gospel. Manca il tempo per fermarsi più del dovuto ed eccoci nell’attesa del 2025 nel Campo, qui già scaldava i motori l’Opera Dance Music, orchestra che mette insieme, classica e elettronica, con un risultato volutamente orecchiabile, fin troppo accattivante anche negli atteggiamenti scenici, nel comunque necessario modo di trascinare il pubblico, sempre più numeroso, verso la mezzanotte.
Che non tarda ad arrivare con la presenza di Vincenzo Bocciarelli, direttore dei Teatri senesi e qui nella veste di traghettatore in lustrini nell’anno che verrà. Non sono mancati i saluti, brevi quanto sinceri, del sindaco Nicoletta Fabio che ha augurato un anno di felicità ai senesi con affetto e allegria. Una presenza non solo istituzionale ma di Primo cittadino in mezzo alla sua gente. Ecco gli immancabili, mai necessari, fuochi che sono esplosi e che hanno interrotto anche il suo breve saluto.
Quando si capirà che le esplosioni non sono necessarie? Possiamo definire positiva l’esperienza del ’Capodanno diffuso’: certo, ci sono alcune cose da aggiustare, orari e tempi di esecuzione e qualche scelta artistica. Così non è facile comprendere lo sforzo degli organizzatori e si rischia di disperdere la qualità di certi concerti. Intanto l’orario delle 22,30 non fa i conti con i vari cenoni e quindi si è talvolta cominciato con pochi intimi. L’evento è oggi, se vogliamo valorizzare il tutto, troppo ’Campo-centrico’. Tanti si sono diretti subito nel Campo senza gustarsi tanti passaggi che meritavano la nostra attenzione ma anche il lavoro dei tecnici sparsi per la città.
Meglio iniziare più tardi e ’accompagnare’ verso la Piazza che è da lasciare più silenziosa fino a mezz’ora prima della mezzanotte. Tempi da rivedere anche per la chiusura nei vari angoli della città. Dopo la mezzanotte e mezzo la Piazza dovrebbe tornare a essere meno protagonista. Così il pubblico potrebbe (ri)defluire verso gli altri angoli della città che dovrebbero riprendere almeno fino alle una e trenta, riconquistandosi il ruolo di primi attori, invitando proprio dal palco centrale a visitare gli altri eventi.
Per attirare lo spettatore è da considerare anche un tema unico, con mille sfaccettature, che sarebbe stato un ulteriore invito alla passeggiata musicale, ad esempio una panoramica dagli anni cinquanta a oggi, con tante stazioni musicali. Ma una strada è segnata e la presenza costante e massiccia per le strade di Siena sono il migliore incoraggiamento a fare del centro storico un unico grande palcoscenico nella notte di San Silvestro. E non solo in questa occasione.