REDAZIONE SIENA

Sei sensori e una rete protettiva. I Vigili del fuoco a San Gimignano curano le ferite di Torre Grossa

Operazione acrobatica di messa in sicurezza e manutenzione sulla sommità del monumento .

Sei sensori e una rete protettiva. I Vigili del fuoco a San Gimignano curano le ferite di Torre Grossa

I pompieri rocciatori sono tornati a calarsi dai 53 metri della torre Grossa del Comune per "fasciare" i quattro lati dell’ultimo anello del monumento con una particolare rete protettiva per preveire eventuali cadute di frammenti. Gli speciali ’medici’ della squadra provinciale dei Vigili del fuoco Saf (Soccorso alpino-fluviale) sono ritornati sulla torre Grossa sotto lo sguardo curioso dei turisti e dei residenti, tutti con il naso all’insù in piazza Duomo. L’operazione dei vigili del fuoco consisteva nell’ancorare dalla sommità della torre e sulla cella campanaria cinghie protettive e sei sensori. Il tutto, con la supervisione di un drone.

La torre Grossa dal 2020 è monitorata dal Comune e dall’Università di Firenze con speciali strumenti al laser che tengono sotto costante controllo il suo stato di salute e di conservazione. L’obiettivo? "Ottenere un quadro di riferimento e impostare le priorità di intervento, nonché un’adeguata programmazione di salvaguardia del patrimonio per le future generazioni".

La task-force ieri in azione si avvale di competenze trasversali come quella del Settore Lavori Pubblici del Comune, quella del Comando Provinciale di Siena dei Vigili del fuoco attraverso il Saf, la facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Firenze, Ma c’ anche un accordo di ricerca con un architetto esterno, esperto in vulnerabilità dell’edilizia storica. Insomma tanti specialisti. "Fin da subito – dicono dal Comune – la Giunta ha stabilito di dare massima priorità alla torre Grossa con una convenzione specifica con l’Università di Firenze e l’esecuzione di continue ispezioni da parte dei Vigili del fuoco". Infatti dai primi risultati "è stato evidenziato un allentamento della muratura sommitale, all’altezza degli archetti pensili, per questo è stato commissionato all’Università di Firenze un rilievo dell’intera Torre con aerofotogrammetria da drone, per confrontare i risultati del precedente esame fatto dall’Ateneo.

A scopo cautelare è stato incaricato l’architetto esperto di redigere un progetto per un intervento provvisionale di messa in sicurezza della sommità della torre che sarà trasmesso alla Soprintendenza Archelogica, Beni Paesaggistici e Monumentali. Torre Grossa quindi ora è più protetta e più sicura.

Romano Francardelli