DI MASSIMO CHERUBINI
Cronaca

Senza patente alla guida. Poi fugge all’alt

Chiusi, torna in carcere il 53enne trovato dai militari. Sospeso dal magistrato l’affidamento in prova .

di Massimo Cherubini

Era in affidamento terapeutico, interrompendo, così, la detenzione in carcere. Ma si è concesso una libertà di troppo. Si è messo alla guida di un’auto, pur avendo la patente di guida sospesa, percorrendo ad alta velocità le vie del centro urbano di Chiusi. Insomma, neppure poteva passare inosservato.

E’ stato sfortunato perché è incappato in uno dei tanti controlli dei carabinieri. Che gli hanno intimato l’alt, ma l’automobilista non si è fermato. Voleva sottrarsi all’identificazione consapevole che la sua bravata gli sarebbe costata cara.

Gli uomini dell’Arma lo hanno, infatti, riconosciuto andando a raggiungerlo nel suo domicilio. Qui gli sono state contestate le violazioni al Codice della strada. Mentre alla procura della Repubblica sono state segnalate le inosservanze che l’uomo ha commesso in ordine alla concessione di un affidamento al posto del carcere.

Così lunedì sera i carabinieri della locale stazione sono tornati a trovarlo nella sua abitazione. Questa volta, però, per dare esecuzione al decreto di sospensione cautelativa della misura dell’affidamento terapeutico emesso lo scorso 2 luglio dall’ufficio di sorveglianza del Tribunale di Siena.

A tornare in carcere un 53enne, residente a Chiusi, coniugato, disoccupato, con precedenti a carico. Gli era stata concessa un’opportunità, prevista dalla legge, per cercare di agevolare il percorso di inserimento nella vita comunitaria. Il tutto condizionato dal rispetto delle norme. E chi non rispetta le regole è giusto che ne paghi le conseguenze.

L’uomo tratto in arresto dai carabinieri di Chiusi non solo si era reso responsabile di guidare un’auto senza patente, ad alta velocità per le vie del centro storico di Chiusi. Ma ha violato le condizioni contenute nella concessione di una forma diversa, e sicuramente meno dura del carcere, per espiare una pena.

Il ritorno alla libertà, il "gusto" di qualche che sgassata a bordo di un’auto, ha indotto l’uomo a violare le condizioni che avevano reso possibile la sua scarcerazione. Gli è andata male per il puntuale lavoro dei carabinieri. Dopo l’arresto, dopo gli accertamenti di rito, il 53enne è tornato in cella nel vicino carcere di Orvieto e ora dovrà anche rispondere della guida senza patente.