"Siamo dalla parte delle vittime. Messaggi da Gaza in aula magna"

Prima nazionale a Siena di 'Gaza ora: messages from a dear friend', testimonianze dirette dalla città assediata. Letture e interpretazioni in diverse città italiane. Università per Stranieri si schiera con le vittime di Gaza.

"Siamo dalla parte delle vittime. Messaggi da Gaza in aula magna"

"Siamo dalla parte delle vittime. Messaggi da Gaza in aula magna"

Parole da Gaza. Oggi alle 17, nell’aula magna Virginia Woolf dell’Università per Stranieri, la prima nazionale di ‘Gaza ora: messages from a dear friend’, la versione in lingua italiana del progetto di Ruth Lass e Jonathan Chadwick, prodotto da Az Theatre di Londra, che porterà in scena le letture delle testimonianze di Hossam al-Madhoun, regista e produttore teatrale di Theatre for Everybody a Gaza. Resoconti diretti e testimonianze degli ultimi sei mesi, un evento pensato per portare lo spettatore dentro la città assediata, nella quotidianità di chi non ha più una vita. Messaggi inviati tra blackout e colpi di mortaio, testimonianza diretta di evacuazioni forzate e famiglie sotto assedio.

"Il filo rosso è la vicenda di Hossam – spiegano dall’Università – che, separato dalla figlia che studia a Beirut, deve affrontare l’imprevedibile quotidiano insieme alla moglie e all’anziana madre, portando il pubblico in quel lembo di terra dove, ora, si consuma la distruzione d’un popolo". I testi, tradotti in italiano, sono letti e interpretati da gruppi di artisti di diverse provenienze. Dopo la prima nazionale a Siena, l’evento si sposterà in altre città, Bologna, Firenze, Napoli, Roma, Genova e Milano.

"Sarà una lettura collettiva – anticipa il rettore dell’Università per Stranieri, Tomaso Montanari – che nasce dalla collaborazione tra teatro un inglese e un teatro di Gaza, che ovviamente non esiste più". "L’Università – prosegue il rettore – si schiera con le vittime, con chi è aggredito. Quello che accade a Gaza è una rappresaglia inaudita, in cui si uccidono donne e bambini. Quello che accade oggi ha proporzioni inaccettabili, perché è una punizione collettiva, la cosa più atroce di tutte. Su questo l’Università si mobilita".

Per il 12 giugno è poi attesa all’Unistrasi la giornalista palestinese Rula Jebreal, a parlare in prima persona del dramma che sta affrontando il suo popolo. "Nella nostre aule – prosegue Montanari – abbiamo studenti israeliani e palestinesi, così come abbiamo studenti ucraini e russi. Siamo una terra di incontro. È questo che deve essere una Università. Ed è per questo motivo che non abbiamo intenzione di interrompere i rapporti con l’Università israeliana". Nessun rapporto invece con il governo e l’esercito israeliano. "Smentisco nel modo più assoluto – conclude il rettore, replicando a quanto sostenuto dal Comitato Palestina Siena nei giorni scorsi – qualsiasi partecipazione a esercitazioni con le forze militari israeliane. L’operazione Mare Aperto è stata una delle poche a portare aiuti umanitari a Gaza. I toni che usate rendono un incontro del tutto impossibile".

Riccardo Bruni