PAOLO BROGI
Cronaca

Siena: anno nuovo ma con i ‘vecchi’ fantasmi. Investire è l’unico modo per rialzare la testa

Un anno fa, inizio 2024, eravamo in Eccellenza e giocavamo le partite a Badesse, ma il solido primo posto in...

Un anno fa, inizio 2024, eravamo in Eccellenza e giocavamo le partite a Badesse, ma il solido primo posto in...

Un anno fa, inizio 2024, eravamo in Eccellenza e giocavamo le partite a Badesse, ma il solido primo posto in...

Un anno fa, inizio 2024, eravamo in Eccellenza e giocavamo le partite a Badesse, ma il solido primo posto in classifica ci permetteva di guardare avanti con un pizzico di fiducia. Dodici mesi dopo, tutto è cambiato, dalla categoria (per fortuna) alla proprietà (per fortuna?) ma va a finire che siamo molto più incavolati di prima. Eppure siamo in Serie D, eppure siamo tornati al ‘Franchi’, ma se poi guardiamo ai risultati, alla posizione in classifica e magari ripensiamo all’inizio di stagione e alle aspettative, il morale scende sotto i tacchi. La cosa che fa più male, senza girarci troppo intorno, non sono le quattro sconfitte consecutive in casa, ma le prospettive.

Nel calcio di qualsiasi categoria quando le cose non funzionano arriva la società e interviene, di solito paga l’allenatore, ma quando il mercato è aperto ecco che la soluzione migliore è sempre quella di rinforzare la squadra. Quindi nuovi giocatori in modo anche da gettare le basi verso la stagione successiva, visto che quella in corso sembra ormai andata. Ebbene stavolta non succederà. Hanno parlato chiaro sia il tecnico Magrini che il direttore sportivo Guerri: la società non intende investire sul mercato, se non per qualche quota regalata o quasi. Lo abbiamo capito, anche per ammissione dei diretti interessati, per la società svedese perdere o vincere le partite è più o meno la stessa cosa. Ebbene in Italia e tanto meno a Siena non è per niente la stessa cosa. Ma nemmeno nel resto del mondo dove si pratica calcio a qualsiasi livello, forse solo nelle categorie Esordienti e Pulcini, dove l’allenatore divide il minutaggio senza differenze tra i suoi piccoli atleti, è così. Senza investimenti, senza ambizione, senza la rabbia dopo una sconfitta che ti porta a prendere posizione è chiaro che non si va da nessuna parte. Perché uno può anche dire mettiamo già in archivio la stagione 2024-25 e pensiamo alla prossima, ma se la filosofia è quella appena descritta. e niente mi fa pensare il contrario, c’è da stare poco allegri. Ecco che puntuali, nell’anno nuovo e appena iniziato, riaffiorano i terribili fantasmi del passato. Arrivare dalla Svezia e pensare di trasformare il gloriosa Robur nel Club degli Amici, con sorrisi e sbicchierate a prescindere da quello che accade in campo è un progetto che mi mette i brividi, come li mette, credo, a tutti coloro che hanno a cuore il Siena. E’ già impossibile non rimpiangere certi presidenti-dinosauri accostati in passato alla Robur che almeno sanno come si fa calcio a certi livelli e a certe latitudini. Magari nessuno ti porta in B ma nemmeno in una realtà che non ci apparterà mai. Per fortuna.