
Siena apre il fronte Estra: "Intesa vuole garanzie su ruoli e posti di lavoro"
L’ultima decisione del consiglio di amministrazione di Estra, che ha affidato la direzione e il coordinamento della holding a Alia Multiutility, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E ha scatenato la reazione, finalmente, di Intesa e dei sindaci senesi. La quota del 25% in mano ai Comuni della Provincia (il capoluogo ha il 15% di Intesa) rischia di depauperarsi inevitabilmente, se a decidere tutto è il 65% in mano a Prato e Arezzo, con il 10% di Ancona pronto alla bisogna.
Da qui è partita la lettera al presidente Macrì e ai soci di Estra, firmata da Andrea Rossi, presidente di Intesa, e approvata dal cda. "Nella lettera, che non è un atto bellicoso, chiediamo di acquisire informazioni sui patti parasociali e sui piani industriali di Estra - rivela Rossi -. Chiediamo garanzie sulla permanenza di una sede direzionale di Estra e dei circa 200 posti di lavoro, a Siena, che finora era uno dei quartier generali della holding. Vogliamo la certezza che Intesa possa sedersi al tavolo e dialogare con gli altri soci. Da un paio di mesi c’è un nuovo consiglio e un nuovo presidente. Vogliamo gli interessi del territorio e di tutta la Toscana".
E’ la reazione a mesi di inerzia, di strategie confuse e di risposte frammentate, della componente senese all’accordo tra Prato, Arezzo e Firenze, che ha dato una brusca accelerazione alla multiutility Toscana. Dandole anche una connotazione politica, visto il convegno a Palazzo Patrizi, orchestrato dal presidente Macrì e da Fratelli d’Italia.
Andrea Rossi è consapevole del fatto che i Comuni senesi si sono autoesclusi dal progetto multiutility. "Ma oggi pensiamo di poter avere un ruolo attivo, visto che siamo soci fondatori di Estra. Chiediamo anche che la partecipazione di Intesa non venga depauperata, ma valorizzata per garantire ancora dividendi ai Comuni soci".
Lo strappo della lettera e la minaccia, in astratto, di uscire da Estra e cedere la partecipazione di Intesa a qualcun altro, ha innescato reazioni a catena. La prima in consiglio comunale, con l’assessore Enrico Tucci che ha invitato "a riportare il dibattito nelle sedi istituzionali". Ma anche il consigliere espressione di Siena, Gian Luca Ranieri, ha votato la lettera a Estra. E’ lo scenario dell’uscita da Estra che ha messo in allarme Firenze, Prato e Arezzo. Da Alia multiutility filtra una prima apertura a Intesa. " Piuttosto che aprire una fase di conflittualità è utile ricercare le condizioni per una collaborazione". A chiosare la giornata, la battuta di David Bussagli, presidente della Provincia: "Non abbiamo nessuna intenzione di fare le valigie e lasciare Estra. Chiediamo garanzie per tutelare un patrimonio".