Una squadra funziona quando ognuno fa bene e fino in fondo la sua parte. Spesso basta che una sola componente giri a vuoto per rovinare tutto, anche il lavoro degli altri, magari fatto al meglio ma che da solo non porta al traguardo sperato. Intendiamoci per squadra non mi rifericsco agli undici bianconeri che vanno in campo, più i cinque che entrano dopo, oltre a chi resta in panchina. Piuttosto la società, i tifosi, i giocatori, lo staff tecnico e anche tutti i collaboratori che ogni giorno danno il proprio prezioso contributo. Ecco, questa è la squadra Robur, quella che deve marciare compatta nella stessa direzione evitando il più possibile contrasti e incomprensioni, anche se il filare sempre e tutti d’amore e d’accordo può essere complicato. Scendiamo nei dettagli. I tifosi non hanno certo da rimproverarsi niente, hanno sostenuto sempre e comunque la squadra, arrabbiandosi giustamente solo davati a scempi come quello di domenica scorsa che proprio non è ammissibile. Lo stesso discorso vale per i collaboratori sempre disponibili e pronti ad assecondare ogni richiesta. Sicuramente meno bene lo staff tecnico magari con certe scelte che potevano essere pensate meglio e con qualche nervosismo di troppo, inutile e spesso dannoso. Stesso discorso per una squadra che deve fare di più e meglio, in ogni singolo e poi come gruppo, nessuno escluso. Non si può non giocare, non è possibile dimenticarsi di scendere il campo come domenica scorsa nel secondo tempo. E’ ora il momento dei fatti, le parole e le giustificazioni non contano più niente, bisogna piuttosto andare in campo e fare risultato con anima, cuore e attributi.
E la società? Ebbene è arrivato finalmente il suo momento. Dopo l’entusiasmo che va bene, i proclami, che vanno già meno bene e che richiedono subito dopo azioni concrete, ecco che all’orizzonte si profila l’apertura del mercato. Dal primo dicembre via alle trattative ed è necessario fare le adeguate valutazioni e soprattutto potenziare una squadra sicuramente migliorabile. Perché la società svedese può consentire ai direttori di portare a casa i giocatori giusti per crescere come qualità e classifica, aiutando anche tutte le altre componenti a lavorare con maggiore convinzione verso gli obiettivi stagionali. Nessuno chiede di vincere il campionato o schiacciare ogni avversario, tutti vogliono una squadra che almeno contro le varie Terranuova, Foligno o Trestina faccia semplicemente il Siena, con il suo blasone a lungo e magari troppo festeggiato la settimana scorsa. Avanti!